Quartiere del sole. Domenica l’inaugurazione della postazione salvavita con defibrillatore

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Monserrato, il coraggio di Luigi Atzeni: muore dopo un mese di agonia.
Un mese di sofferenza in ospedale non è bastato a salvare la vita di Luigi Atzeni, 72 anni, rimasto gravemente ustionato nel rogo che il 16 agosto scorso aveva avvolto la sua abitazione in via Casteldoria a Monserrato.
L’uomo, pensionato molto conosciuto e stimato in paese, aveva cercato con tutte le sue forze di proteggere la casa e la famiglia dalle fiamme. Quel gesto istintivo e coraggioso, compiuto in una mattina di metà estate, si è trasformato in una condanna senza appello. Ieri il suo cuore si è fermato nel reparto grandi ustionati di Sassari, dove era ricoverato dal giorno della tragedia.
Secondo la ricostruzione, l’incendio era divampato improvvisamente sul terrazzo. Atzeni, sorpreso dalla colonna di fumo e dalle lingue di fuoco, non aveva esitato a salire in ciabatte, afferrando una pompa di gomma per gettare acqua contro il rogo. La violenza del calore e l’intenso fumo sprigionato lo avrebbero però stordito, facendolo crollare mentre le fiamme lo avvolgevano. Solo l’intervento tempestivo di un vicino, Fabio Piccardi, che lo ha trascinato via dal fuoco, ha evitato la morte immediata. Ma le ustioni riportate erano gravissime e da allora la sua battaglia si è combattuta tra le corsie d’ospedale, in un lento e doloroso calvario.
La notizia della sua scomparsa ha suscitato profonda commozione in tutta la comunità. I figli Roberta e Riccardo lo ricordano come un padre silenzioso ma sempre presente, capace di donare amore senza chiedere nulla in cambio. Per lui la famiglia era tutto: la dedizione verso i nipotini Alice e Andrea rappresentava il fulcro delle sue giornate, la vera ragione di vita. L’assenza di Luigi Atzeni lascia un vuoto che nessuna parola potrà colmare, ma rimane l’eredità di un uomo che ha incarnato la forza della discrezione, la bontà d’animo e il sacrificio per i propri cari.
Monserrato oggi piange uno dei suoi cittadini più autentici, vittima di un gesto d’amore verso la propria casa e la propria famiglia. Una storia che racconta, insieme al dolore, anche il coraggio silenzioso di chi, fino all’ultimo respiro, ha scelto di difendere ciò che amava di più.