Andrea, il dj sardo affetto da Sla che mixa “Con gli occhi” e sogna Tomorrowland
È estate. Il sole illumina timidamente le verdi campagne del Belgio. Centinaia di migliaia di giovani da tutta Europa hanno raggiunto la piccola cittadina di Boom, nelle Fiandre, non lontano da Anversa. Si sta svolgendo il Tomorrowland, il festival di
È estate. Il sole illumina timidamente le verdi campagne del Belgio. Centinaia di migliaia di giovani da tutta Europa hanno raggiunto la piccola cittadina di Boom, nelle Fiandre, non lontano da Anversa. Si sta svolgendo il Tomorrowland, il festival di musica elettronica più famoso al mondo. Hardwell, uno dei dj più famosi al mondo, ha appena richiuso la consolle nel suo trolley, si gira indietro e vede entrare chi suonerà dopo di lui. È un ragazzo sardo di quasi 30 anni, sta su un lettino con le ruote e mixa la musica con i suoi occhi grazie a un puntatore oculare. Una vera star.
Se fosse un sogno, questo, sarebbe quello di Andrea Turnu, un ragazzo di 29 anni di Ales affetto da Sclerosi laterale amiotrofica, che con la musica ha ricominciato a sognare e a insegnare a tutti noi che niente è impossibile.
Andrea raccontaci un po’ di te.
<<Sono sempre stato un ragazzino molto, forse troppo, vivace e non certo portato per lo studio. Dopo aver conseguito la licenza media inferiore ho iniziato subito a lavorare come operaio edile nell’impresa di mio zio. Così ho trascorso molti anni, con impegno e passione, fino a che la malattia me lo ha consentito. Dopo, avendo conservato una certa mobilità nelle mani, ho potuto fare il pizzaiolo nel ristorante di famiglia ma, ahimè, non per tanto tempo. Il lavoro è sempre stato fondamentale per me, ma, accanto a questo, amavo uscire con i miei amici e con la mia ragazza. Ho sempre avuto una passione smisurata per i motori ma soprattutto per la musica>>.
“Con gli occhi”. Cosa significa?
<<Questo progetto è nato assolutamente per caso, circa due settimane fa, proprio mentre mi dedicavo all’attività di mixaggio col nuovo puntatore oculare. Mai mi sarei aspettato che sarebbe diventato virale sul web nel giro di pochi giorni. Come specifico nella mia pagina Facebook il mio intento sarebbe quello di trovare altre persone nella mia stessa condizione e con la mia stessa passione per il mixaggio, persone con le quali portare avanti appunto un eventuale progetto musicale. Sebbene non si sia fatto ancora avanti nessuno con queste “caratteristiche”, cosa non certo semplice, ho ricevuto le più disparate proposte tra cui quella del grande dj Sandro Azzena che mi ha dato la possibilità di mandare in onda un mio remix ogni venerdì notte all’una su Radio Super Sound. La prima puntata del mio programma In the mix Dj Fanny è andato in onda venerdì scorso ed è stata una grande emozione>>.
Le persone come hanno risposto alla tua iniziativa?
<<Splendidamente! In tantissimi mi contattano ogni giorno per scrivermi frasi di affetto e di supporto. Mi dicono di seguire i miei sogni, di andare avanti e di non arrendermi mai. La cosa che mi fa più piacere è quella di ricevere i messaggi di stima e di supporto da parte di altre persone con la Sla o dalle loro famiglie>>.
Che obiettivi si pone “Con gli occhi”?
<<La mia volontà è soprattutto quella di far comprendere che non ci sono limiti per la disabilità, per quanto questa possa essere grave. Vorrei che tutti capissero che persino noi, malati gravissimi immobilizzati in un letto, abbiamo ancora tanto da fare e da dare. Non disabili dunque, ma abili diversamente. L’esempio a cui mi ispiro è quello di Salvatore Figus, dipendente Asl immobilizzato a letto dalla Sla, che adesso lavora da casa per via telematica, occupandosi di pratiche di pagamento internazionali. Altro che “vita senza senso”, come alcuni dicono. Come dico sempre, estremamente diversa ed estremamente più complicata, ma pur sempre vita, e come tale va onorata, rispettata e vissuta appieno ogni giorno>>.
Come viene percepita oggi la disabilità?
<<Dipende. Tante persone non hanno paura della nostra grave disabilità e riescono a starci vicine, incoraggiarci e trattarci “normalmente” diciamo. Per tanti altri siamo invece “poverini” e tendono a compiangerci “per la nostra misera condizione”. Ci sono alcune persone che dicono candidamente “di non sentirsela di venirmi a trovare e di vedermi in queste condizioni”. All’inizio ci rimanevo molto male ma adesso penso, come dice sempre un mio amico, che chi non ci vuole non ci merita. Forse questa è soltanto una scusa o magari queste persone hanno paure di sentirsi a disagio e di non sapere cosa dire di fronte ad una persona che comunque soffre. Neanche immaginano la nostra forza d’animo. Ma i peggiori sono i giudici, quelli che si sentono in diritto di criticare la nostra scelta di praticare l’intervento di tracheo dicendo “io non lo avrei fatto”. Ridicoli e davvero poco sensibili>>.
Grazie a internet molte persone nella tua condizione diventano un esempio non solo per i disabili, ma un po’ per tutti. Mi riferisco a casi come quello di Iacopo Melio.
<<Sì, dopo anni durante i quali la nostra “categoria”, se così la vogliamo definire, è stata bistrattata, discriminata, derisa, offesa, allontanata, persone di grandissimo carisma, quali appunto Iacopo Melio, stanno finalmente iniziando a smuovere le acque e a far cambiare alle persone quella vecchia e gretta mentalità che vede nel disabile un diverso. Apprezzo moltissimo l’attività di questo ragazzo la cui Onlus “#vorreiprendereiltreno” si pone come obiettivo proprio quello di sensibilizzare alla disabilità in modo ironico e leggero, in particolare modo all’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali, con la sua attività mediatica costante sui social network. Iacopo, con la sua ironia pungente, è riuscito a trattare argomenti di grande delicatezza e ad abbattere tabù, come per esempio quello del tema disabilità-sessualità. Insomma, anche grazie al suo lavoro, la tanta agognata “parità dei diritti”, sembra meno utopica.
Qual è il tuo sogno?
<<Il mio più grande sogno sarebbe quello di suonare la mia musica su un palco importante, per esempio quello del Tomorrowland, un festival di musica elettronica che si svolge in Belgio dal 2005 e dove suonano i migliori dj al mondo. Parlando un po’ più realisticamente, adesso come adesso, mi piacerebbe avere nel mio comunicatore un apposito software per la creazione di musica ex novo o anche costruire uno studio di registrazione in casa>>.
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