Università: Borse di specializzazione insufficienti. Studenti protestano
Mobilitazione contro il taglio alle borse di specializzazione per i neo laureati in Medicina del capoluogo, tenutasi ieri mattina presso la Cittadella Universitaria di Monserrato. La diminuzione progressiva che negli ultimi anni ha colpito il numero di contratti per la formazione specialistica
Mobilitazione contro il taglio alle borse di specializzazione per i neo laureati in Medicina del capoluogo, tenutasi ieri mattina presso la Cittadella Universitaria di Monserrato.
La diminuzione progressiva che negli ultimi anni ha colpito il numero di contratti per la formazione specialistica continua a preoccupare gli universitari cagliaritani: dopo le 137 borse regionali erogate nel 2013, e le 102 del 2014, le maggiori problematicità sono state riscontrate nel 2015 con un finanziamento pari a zero, e infine, in seguito a una prima mobilitazione, nel 2016 si è arrivati, con un leggero ma comunque insufficiente miglioramento, all’erogazione di 21 borse.
“E’ sempre più difficile per un medico trovare posto in una scuola di specializzazione affinché abbia la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro – spiegano i rappresentanti degli studenti dell’associazione universitaria Unica 2.0 – i contratti vengono erogati dal Governo Nazionale e dalla Regione Sardegna, e se la battaglia per un maggior numero di borse nazionali passa per una contrattazione da portare avanti in tavoli con il Ministero, quella per i contratti regionali passa da un percorso di sensibilizzazione, proposta e lotta che dobbiamo intraprendere qui e ora. Ciò che chiediamo è una programmazione sulla base del fabbisogno assistenziale e professionale nella nostra Regione, il finanziamento di almeno 100 contratti di formazione specialistica, una programmazione ulteriore, accompagnata da un inserimento nelle future ASL Unica/AREUS, delle competenze formate nelle Facoltà di Medicina e Chirurgia della nostra Regione, e infine lo sviluppo di una rete formativa regionale”.
“Nei prossimi mesi verrà stilata la finanziaria regionale – ha spiegato Giuseppe Esposito, 24 anni, studente originario di Oliena – quella che noi chiediamo è una cifra pari allo 0,3% della fetta di bilancio utile non occupata dalla sanità, e lo 0,15% circa dell’intero bilancio regionale. Una specializzazione costa infatti 25.000 € l’anno, moltiplicandola per i quattro anni di durata della formazione e a sua volta per come minimo 100 contratti, la cifra diventa di 10 milioni, sugli 8 miliardi previsti”. “Docenti e studenti devono essere uniti in questa battaglia – ha spiegato Gabriele Finco, Presidente del Consiglio di Facoltà – perchè se non diamo una forza lavoro intellettualmente valida alla nostra Isola, saremo sempre le seconde scelte degli altri. Non a tutti piace emigrare, non è giusto perchè deve essere una scelta di vita e di formazione e non una costrizione per trovare un lavoro. Penso inoltre sia utile mantenere la propria identità”.
L’incontro coincide inoltre con l’emanazione di un comunicato della ANAAO (Associazione Nazionale Aiuti e Assistenti Ospedalieri) che afferma che entro il 2025 in Italia ci saranno 45.000 specializzandi in meno.
“Questo problema non riguarda solo noi futuri medici – ha spiegato sempre Esposito – ma anche il fatto che si abbia una sanità di qualità. E noi dobbiamo avere a cuore la salute della popolazione”.
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