Vertenza entrate. Storico accordo tra la Regione Sardegna e il Governo

Un Comune al giorno, paesi di Sardegna: Fonni, il più alto dell’Isola, tra boschi e montagne.
Fonni, borgo dalle radici antiche che affondano nel cuore della Barbagia, è il paese che tocca il cielo della Sardegna, adagiato a mille metri d’altitudine sulle pendici del massiccio del Gennargentu, dove la natura domina incontrastata e l’aria porta con sé il profumo dei boschi secolari, della neve invernale e delle leggende che abitano da secoli queste montagne.
È il borgo più alto dell’Isola, al centro geografico e simbolico della Sardegna, incastonato tra foreste fitte di roverelle, percorsi naturalistici mozzafiato e silenzi antichi. Qui la montagna è identità: non solo meta sciistica – grazie agli impianti che portano fino alle cime di Spada e Bruncu Spina – ma vero e proprio stile di vita, che traspare nei ritmi lenti, nelle case coperte da scandulas, nei volti fieri della gente, nel passo sicuro dei pastori e nelle storie che si tramandano nei viottoli acciottolati.
Grazia Deledda, la più grande voce letteraria dell’Isola, lo descrisse con parole scolpite nel tempo nel romanzo Cenere: “Un orizzonte favoloso circonda il villaggio: le alte montagne del Gennargentu, dalle vette luminose quasi profilate d’argento, dominano le grandi valli della Barbagia, che salgono, immense conchiglie grigie e verdi, fino alle creste ove Fonni, con le sue case di scheggia e i suoi viottoli di pietra, sfida i venti e i fulmini”. Una fotografia potente, ancora vera, che restituisce la forza suggestiva di questo paese di quattromila anime, oggi centro vitale della Barbagia di Ollolai.
Fonni è un luogo che sa mutare volto con le stagioni: candido e silenzioso d’inverno, con nevicate che tingono di magia le sue cime e le sue vie; colorato e vivo in primavera ed estate, quando le foreste si animano di genziane, peonie, rose canine e fiori purpurei, e diventano teatro di lunghi trekking, escursioni a cavallo e cammini tra sorgenti e santuari naturalistici. La fauna selvatica qui è regina, e in alcune riserve si possono ammirare specie rare, protette in ambienti intatti. Non a caso, proprio da queste terre nasce il celebre pastore fonnese, razza forte e coraggiosa, allevata da secoli per la custodia delle greggi e delle proprietà.
Passeggiare per i rioni storici significa entrare in un mondo autentico: tra i murales che raccontano storie di lavoro, fede e quotidianità, le case di pietra coperta da scandulas e le corti che si aprono durante l’autunno per l’appuntamento con Autunno in Barbagia, uno degli eventi più suggestivi dell’intera Sardegna. Il centro storico custodisce veri gioielli: la chiesa di San Giovanni Battista, splendido esempio di architettura tardogotica; la basilica della Vergine dei Martiri, un complesso che include convento francescano, oratorio di San Michele e un santuario sotterraneo; la chiesa del Rosario, Santa Croce e il santuario della Madonna del Monte, luoghi carichi di devozione popolare.
Nel cuore del paese, il Museo della Cultura Pastorale, ospitato in un’antica dimora ottocentesca, restituisce la vita agro-pastorale di un tempo, con oggetti, suoni e testimonianze che raccontano la profondità di un’identità collettiva mai smarrita. E poi ci sono le tradizioni: quelle dolciarie, con i savoiardi di Fonni famosi in tutta la Sardegna; quelle popolari, con il carnevale che mette in scena le maschere inquietanti e ancestrali di Urthos e Buttudos; quelle sportive, con il Palio dei Comuni che accende l’estate a inizio agosto.
A pochi chilometri dal paese si trova uno dei tesori archeologici più affascinanti dell’Isola: il complesso nuragico di Gremanu, immerso in un fitto bosco e testimone di un’ingegneria idraulica straordinaria. È l’unico acquedotto nuragico conosciuto in Sardegna, collegato alla necropoli di Madau, con le sue tombe di Giganti dalla forma taurina. Databile tra il XV e il IX secolo a.C., il sito presenta templi, recinti sacri, capanne e un sofisticato sistema di canalizzazione delle acque sorgive, costruito in basalto, calcare e trachite, con effetti cromatici che testimoniano la raffinatezza dei nuragici.
Fonni non è solo un luogo da visitare: è un luogo da ascoltare, da respirare, da vivere con lentezza e rispetto, perché ogni angolo racconta un frammento dell’anima più vera della Sardegna.