Quello del sovrappeso è un problema che spesso si manifesta fin dalla tenera età, prosegue nell’adolescenza a causa di una scarsa educazione alimentare e si consolida purtroppo in età adulta se non tempestivamente trattato. L’ideale sarebbe quindi lavorare sulla prevenzione, abituandoci sin da giovanissimi ad uno stile alimentare sano e vario.

Gli “adipociti “, le cellule di grasso, si formano infatti nell’infanzia e per questo motivo si dice che “un bimbo obeso sarà un adulto obeso”.

Con il passare degli anni dimagrire diventa poi una strada sempre più in salita. In particolare, bisognerebbe prestare attenzione al grasso viscerale, cioè all’accumulo di grasso nel giro vita, questo infatti ci espone ad un alto rischio di malattie cardiovascolari, ipertensione, infarto ed ictus.

Per evitare di incorrere in queste gravi patologie bisognerebbe innanzitutto seguire uno stile di vita sano (al bando quindi tutti gli eccessi), un’alimentazione equilibrata e cercare di praticare costantemente un’attività fisica adatta alle proprie esigenze. La camminata veloce, la bicicletta e il nuoto sono tra gli sport più indicati.

Ancora , bisognerebbe limitare l’assunzione di zuccheri e carboidrati. Questi ultimi, infatti, fanno aumentare il glucosio, la cui parte in eccesso viene stoccata sotto forma di grasso nelle cellule adipose.

Utilizzando integratori che regolarizzano il picco glicemico, riducendo di conseguenza l’accumulo di grasso e il senso di fame si possono ottenere degli ottimi risultati. In commercio si trovano sia sotto forma di tavolette che di granulato da sciogliere in acqua. Tra le piante officinali, le più efficaci soprattutto se utilizzate in sinergia, ricordiamo:

L’ OPUNTIA ( opuntia ficus indica)

Il GLUCOMANNANO ( amorphophallus konjac)

L’ALTEA ( althaea  officinalis)

LA CICORIA ( cichorium intybus)

IL TIGLIO ( tilia platyphyllos)

Come ultimo step, ricordatevi che per dimagrire ed accelerare il metabolismo è necessario che il vostro intestino sia puntuale come un orologio svizzero. A volte questa puntualità è alterata dalla fretta, altre volte dalle intolleranze alimentari o più semplicemente da cibi sbagliati. L’ideale in questo caso è sempre ripristinare la flora intestinale, inevitabilmente alterata, con un buon probiotico .

a cura della dott.ssa Federica Sabiu

Un mare più sicuro e pulito grazie a un intervento corale. Il Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale, la Direzione Generale della Protezione Civile, l’Associazione Sub Sinnai e il Comune di Sinnai hanno unito le forze per liberare la secca di Genn’è Mari, a Torre delle Stelle, dagli attrezzi da pesca abbandonati che soffocavano i suoi fondali.

L’operazione, svoltasi sabato 18 e domenica 19 ottobre, ha permesso di rimuovere reti fantasma e nasse rimaste impigliate a circa 30 metri di profondità. Questi strumenti, persi o dismessi, continuano a intrappolare pesci, crostacei e altre specie marine, provocandone la morte e alterando gli equilibri dell’ecosistema.

I subacquei dell’Associazione Sub Sinnai hanno disincagliato le reti, imbragandole con cura prima di sollevarle in superficie con palloni di sollevamento. Una volta riportate a bordo, sono state consegnate ai mezzi della Protezione Civile per lo smaltimento controllato. Tra le immagini raccolte durante l’intervento, una in particolare colpisce: una cernia rimasta intrappolata in una rete fantasma, testimonianza tangibile dei danni che questi attrezzi abbandonati continuano a provocare.

Ma cosa sono le reti fantasma? Si tratta di strumenti da pesca persi o lasciati sul fondo, spesso realizzati con materiali plastici non biodegradabili, che continuano a “pescare” anche per anni. Invisibili e letali, rappresentano una delle principali minacce per la fauna marina e per la salute dei nostri mari.

L’iniziativa rientra in un più ampio impegno del Comune di Sinnai e delle autorità ambientali per la tutela del patrimonio marino e la sensibilizzazione sulla pesca sostenibile. Grazie a questo intervento congiunto, la secca di Genn’è Mari torna a vivere, libera dalle trappole silenziose che ne minacciavano la biodiversità. Un esempio virtuoso di collaborazione e tutela ambientale che dimostra quanto, insieme, si possa davvero fare la differenza.