Capodanno nei centri d’Arte di Cagliari

canale WhatsApp
Un mare più sicuro e pulito grazie a un intervento corale. Il Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale, la Direzione Generale della Protezione Civile, l’Associazione Sub Sinnai e il Comune di Sinnai hanno unito le forze per liberare la secca di Genn’è Mari, a Torre delle Stelle, dagli attrezzi da pesca abbandonati che soffocavano i suoi fondali.
L’operazione, svoltasi sabato 18 e domenica 19 ottobre, ha permesso di rimuovere reti fantasma e nasse rimaste impigliate a circa 30 metri di profondità. Questi strumenti, persi o dismessi, continuano a intrappolare pesci, crostacei e altre specie marine, provocandone la morte e alterando gli equilibri dell’ecosistema.
I subacquei dell’Associazione Sub Sinnai hanno disincagliato le reti, imbragandole con cura prima di sollevarle in superficie con palloni di sollevamento. Una volta riportate a bordo, sono state consegnate ai mezzi della Protezione Civile per lo smaltimento controllato. Tra le immagini raccolte durante l’intervento, una in particolare colpisce: una cernia rimasta intrappolata in una rete fantasma, testimonianza tangibile dei danni che questi attrezzi abbandonati continuano a provocare.
Ma cosa sono le reti fantasma? Si tratta di strumenti da pesca persi o lasciati sul fondo, spesso realizzati con materiali plastici non biodegradabili, che continuano a “pescare” anche per anni. Invisibili e letali, rappresentano una delle principali minacce per la fauna marina e per la salute dei nostri mari.
L’iniziativa rientra in un più ampio impegno del Comune di Sinnai e delle autorità ambientali per la tutela del patrimonio marino e la sensibilizzazione sulla pesca sostenibile. Grazie a questo intervento congiunto, la secca di Genn’è Mari torna a vivere, libera dalle trappole silenziose che ne minacciavano la biodiversità. Un esempio virtuoso di collaborazione e tutela ambientale che dimostra quanto, insieme, si possa davvero fare la differenza.