All’Auditorium di Tiscali il Cagliari Film Festival incontra le scuole nella prima parte della sessione autunnale della rassegna.

Dopo il successo delle proiezioni tenutesi nel mese di Luglio, si aprirà nella giornata di mercoledì 16 dicembre, alle ore 11.30, nell’Auditorium di Tiscali a Sa Illetta (S.S. 195, Km 2,300) la sessione autunnale del Cagliari Film Festival – Itinerari tra Fiction e Documentari, rassegna cinematografica ideata e realizzata dall’Associazione Culturale Tina Modotti in collaborazione con l’Associazione Culturale Urban Center Cagliari.

La sessione autunnale del Cagliari Film Festival prevede una serie di incontri, proiezioni e dibattiti mirati a comprendere il nostro tempo con opere di chiaro impegno sociale e civile, per comporre un quadro del nostro presente. La prima fase di questi appuntamenti vedrà protagoniste le scuole medie inferiori e superiori del territorio, invitate alla proiezione del film Bekas, del regista curdo Karzan Kader che racconta la storia, in parte autobiografica, di due ragazzini orfani, cittadini senza stato, in fuga dalla guerra del loro paese e in viaggio verso l’America.

Il Cagliari Film Festival si propone come un momento d’incontro per poter visionare ritratti d’autore dedicati a grandi personalità del nostro tempo, riflettere sul nostro passato e sul nostro presente come cittadini, abitanti della Sardegna e dell’Europa, ricordare le opere dei grandi registi italiani ed europei e quelle della scena sperimentale.

La proiezione, dedicata principalmente agli studenti e alle studentesse del territorio, è aperta a tutti coloro che sono interessati con l’ingresso gratuito e libero, anche grazie al supporto di Tiscali per la disponibilità dello spazio e il sostegno nell’iniziativa. Sarà possibile prenotare i posti per la proiezione del film con una mail all’indirizzo [email protected] indicando il numero di posti che si desidera prenotare e norme e cognome dei partecipanti.

La scheda del film Bekas è consultabile al link: http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=61382

Restituire alle persone con disabilità la possibilità di vivere la propria città senza barriere. È questo l’obiettivo di Whable, piattaforma ideata da Marco Altea, 46 anni, che convive da oltre venticinque anni con la sclerosi multipla e da circa tre si muove in sedia a rotelle.

L’idea è nata da un’esperienza personale: dopo la pandemia, Marco si è trovato davanti a marciapiedi impraticabili, gradini all’ingresso dei locali, bagni inaccessibili e parcheggi spesso occupati. È in quel momento che ha compreso come la disabilità non sia solo una condizione fisica, ma anche il risultato di un ambiente che non accoglie.

Da questa consapevolezza è nato Whable, inizialmente pensato come una lista di locali e parcheggi accessibili, poi evoluto in una piattaforma integrata che punta a creare una vera comunità. Non si tratta solo di segnalare luoghi accessibili, ma di favorire la partecipazione sociale e la condivisione di esperienze, abbattendo tre barriere principali: quella informativa, quella fisica e quella relazionale.

La piattaforma offre una mappa dei luoghi accessibili, aggiornata direttamente dalle persone con disabilità, i cosiddetti “Whablers”, garantendo informazioni affidabili e verificate sul campo. I locali vengono premiati con i bollini Whable, assegnati da chi li ha visitati e testati, certificandone la reale accessibilità. Oltre alla mappa, la piattaforma include “Angels on Demand”, un servizio per prenotare accompagnatori qualificati, e una community interattiva, dove condividere esperienze, suggerimenti e momenti di vita sociale, creando relazioni e riducendo l’isolamento.

Attualmente Whable è in fase di sviluppo e funziona come Web App, accessibile senza download per garantire facilità di utilizzo. Il lancio ufficiale della piattaforma è previsto per la Primavera 2026, quando sarà completa e ricca di contenuti pensati per un’esperienza utente completa e inclusiva.

In vista del lancio, Marco ha aperto una fase di Beta Test: «Non vogliamo costruire il servizio per le persone con disabilità, ma con loro», sottolinea. Si cercano persone con disabilità motoria e utilizzatori di sedia a rotelle interessati a testare la piattaforma in anteprima, mappare i primi luoghi e fornire feedback. L’obiettivo è creare un progetto partecipativo, dove la community contribuisce attivamente a rendere Whable più utile, inclusiva e vicina alle reali esigenze degli utenti.

Whable è quindi molto più di una piattaforma: è uno spazio condiviso, creato da persone con disabilità per persone con disabilità, dove le informazioni sono affidabili, le esperienze vengono raccontate e le relazioni costruite. Un progetto che dimostra come l’inclusione passi anche dalla collaborazione, dalla condivisione e dal coinvolgimento diretto della comunità.

Contatti
Marco Altea – Fondatore & CEO
Email: [email protected]
Sito Web: www.whable.it

.