Il Golfo di Cagliari campo di regata delle Olimpiadi 2024

Un silenzio irreale ha avvolto Olbia dopo l’incidente di domenica mattina che ha portato via per sempre due giovani vite: Sami Ait Oukfir, di 19 anni, e Fares Shehata, di 18 anni.
La notizia si è diffusa in poche ore, lasciando senza parole una comunità intera, sconvolta da una perdita che non trova spiegazioni. Sami si era appena diplomato, settimane fa, all’Istituto di Istruzione Superiore Amsicora di Olbia Oschiri; aveva il sorriso di chi si affaccia al futuro con entusiasmo e la leggerezza di chi sente il mondo tra le mani.
Invece la sua corsa si è fermata troppo presto, senza un perché. I corridoi della scuola che lo hanno visto crescere ora risuonano di silenzi e ricordi, di abbracci non dati e di parole rimaste in sospeso. Sui social si susseguono messaggi, testimonianze, lacrime virtuali di chi ha conosciuto Sami e Fares: amici, compagni, insegnanti, chiunque abbia incrociato i loro sguardi.
L’Amsicora ha voluto salutare Sami con parole cariche di emozione: “Ciao Sami… Oggi il dolore ha lasciato senza parole tutta la nostra comunità scolastica. Te ne sei andato troppo presto, in un modo che nessuno può comprendere né accettare. Per questi anni hai camminato tra i nostri corridoi con il tuo sorriso, le tue battute, le tue fatiche e i tuoi sogni. Ti sei diplomato due settimane fa, pronto ad affrontare il futuro… e invece la tua vita si è fermata. Ci stringiamo con affetto alla tua famiglia, ai tuoi amici, a chiunque ti abbia voluto bene. Porteremo con noi il tuo ricordo, e quel banco che oggi è vuoto sarà sempre pieno della tua presenza. Non avremmo voluto salutarti così…”. Parole semplici ma potenti, e poi quelle che toccano direttamente il cuore: “Sami non ha descrizione, lui era lui, non può essercene un altro”, “Sami era il più buon cuore che c’è”, “Sami era Sami, punto”.
Non servono frasi d’effetto per raccontare chi era: bastano le voci di chi lo ha amato. Anche Fares, così giovane, così pieno di vita, è stato portato via nello stesso tragico istante. Due ragazzi, due futuri, due famiglie spezzate. Resta un’assenza che pesa come un macigno, resta la memoria di ciò che sono stati e resta l’amore che non conosce confini né fine.