Facoltà di Medicina: abbassata l’ascia di guerra fra corsisti e ricorrenti

Nessuna guerra tra corsisti e ricorrenti. Gli studenti: “finalmente ci hanno dato un’aula più grande” Facoltà di Medicina, Cagliari: l’ammissione degli studenti ricorrenti in sovrannumero ha generato qualche scompenso tra i futuri camici bianchi che, per l’anno accademico 2014/2015, sono
Nessuna guerra tra corsisti e ricorrenti. Gli studenti: “finalmente ci hanno dato un’aula più grande”
Facoltà di Medicina, Cagliari: l’ammissione degli studenti ricorrenti in sovrannumero ha generato qualche scompenso tra i futuri camici bianchi che, per l’anno accademico 2014/2015, sono entrati in graduatoria passando il test di ingresso senza problemi. Il Tar ha espresso la sua sentenza ammettendoli a pieno titolo ai corsi, ritenendo fondate le censure di violazione del principio di segretezza della prova. Il Tribunale Amministrativo insomma ha permesso loro di entrare a far parte del gruppo di 198 studenti passati al test di ingresso.
Da lunedì gli studenti sono stati spostati di aula, come da loro richiesto, in modo da seguire le lezioni nel miglior modo possibile, ma di fatto ribadiscono che i problemi non sono finiti. “Siamo tanti, troppi” sostiene Matteo Murenu, studente “Sono stati ammessi, va bene. Ma ora l’Università ci fornisca gli strumenti per proseguire al meglio gli studi, perché in questo modo stiamo riscontrando molte difficoltà”. Dopo aver risolto il disagio dell’aula resta quello delle ore ridotte di tirocinio e del problema in futuro di accedere alle scuole di specializzazione.
Giuseppe Esposito, presidente del consiglio studentesco di Unica 2.0, precisa le dichiarazioni degli studenti: “Non può esistere che un numero così basso di studenti in sovrannumero, si parla di una sessantina massimo, crei tutti questi problemi. L’Ateneo ha preso la decisione di cambiare l’aula dopo le loro proteste quindi adesso hanno tutto lo spazio necessario per seguire le lezioni senza difficoltà” e aggiunge che i problemi di aule ristrette e di ore di tirocinio in meno esistevano anche prima di tutto questo.
Insomma non c’è nessuna guerra tra corsisti e ricorrenti ma da tutte e due le parti la richiesta di non vedere leso il proprio diritto allo studio nel massimo delle possibilità che l’Università può fornire alla futura classe di medici.
Maria Luisa Porcella Ciusa

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