Migranti. Arru e Spano: “Ormai rodata la macchina d’assistenza allo sbarco”

canale WhatsApp
Se pensi di conoscere la Sardegna, aspetta di scoprire Sant’Antioco, l’isola che nasconde segreti millenari, tesori del mare e storie di santi esiliati. Ecco tre motivi per cui vale la pena partire subito.
1. L’isola più antica d’Italia (sì, più di Roma)
Sei pronto a camminare dove tutto è cominciato? Sant’Antioco fu fondata dai Fenici nell’VIII secolo a.C. e diventò un vivace porto commerciale punico e romano. Alcuni storici la considerano addirittura il primo insediamento urbano d’Italia. Tra stradine antiche e necropoli millenarie, respirerai la storia a pieni polmoni: qui, il passato non è un ricordo, è una presenza viva.
2. Il “filo d’oro” che il mare regala, ma che non puoi comprare
Al Museo del Bisso, sull’isola, si conserva un’arte unica al mondo: la lavorazione della Pinna Nobilis, un mollusco gigante che regala un filo di seta dorata. Chiara Vigo, ultima custode di questa tradizione, tramanda un sapere che non si vende e non si compra. Il bisso è un dono del mare: vedere la luce riflettersi su questi fili preziosi è un’esperienza che resterà scolpita nella memoria.
3. Il santo martire che trasformò un’esilio in leggenda
Sant’Antioco, da cui l’isola prende il nome, non era locale: era un martire africano esiliato dai Romani. La sua morte sull’isola lo rese patrono della Sardegna, e la basilica a lui dedicata è una delle più antiche dell’isola. La sua tomba continua ad attirare pellegrini e curiosi, trasformando il borgo in un luogo dove fede, storia e leggende si intrecciano.