Una cavalcata trionfale ha condotto le ragazze della Pallavolo Alfieri alla vittoria del campionato di B2. Successo che ha segnato la risalita delle cagliaritane in B1 dopo un solo anno di purgatorio. Grande entusiasmo per la compagine del presidente Roberto Capra, un gruppo forte e compatto, che ha rispettato le attese di inizio stagione e che ha avuto in Andrea Loi un abile pilota di una macchina costruita per vincere.

“Il bilancio non può che essere più che positivo – afferma il coach Loi, originario di Tertenia – ci siamo esposti sin dall’inizio del campionato senza mai nascondere il progetto di tornare in B1 e abbiamo centrato l’obiettivo. Non è mai facile vincere un campionato, anche quando si ha una squadra sulla carta molto forte e noi ci siamo riusciti, nonostante qualche grosso ostacolo abbia minato il nostro cammino.

Per l’anno prossimo terremo il nucleo della promozione, con qualche innesto. Sicuramente una palleggiatrice, visto che Francesca Mari ha deciso di smettere nonostante il bel finale di stagione. Poi stiamo valutando qualche altra giocatrice che ci permetta di mantenere la categoria senza troppi patemi. Contento e orgoglioso di proseguire anche la prossima stagione, sarebbe il terzo anno tra B1 e B2 con l’Alfieri. In precedenza ho allenato la serie C (fatta con le giovani) e la under 18 con cui siamo gli unici ad aver conquistato le finali nazionali con la formula delle fasi interregionali. Adesso chi vince la finale regionale passa diretta alle finali nazionali, prima dovevi passare una fase intermedia, con un raggruppamento con altre 2 regioni. Le sarde non hanno mai passato quella fase intermedia, noi siamo stati gli unici 2 anni fa, e questo rimane e rimarrà per sempre nella storia di questa società. Sicuramente una grande soddisfazione per la società, come lo è stata naturalmente la risalita in B1, dopo l’amara retrocessione dell’anno scorso.”

Una passeggiata come tante nella caletta di Capo Pecora si è trasformata in un salvataggio eroico che ha commosso l’Italia intera. Protagonisti un bambino e suo padre, che hanno trovato una tartaruga marina intrappolata in una fune legata alla pinna, vittima dell’inquinamento umano.

Il piccolo, vedendo l’animale soffrire, ha subito chiesto al padre di chiamare la Capitaneria di porto, ma il telefono non aveva campo. Senza esitazione, il bambino ha tagliato la corda e preso in braccio la tartaruga, camminando a lungo verso un punto di mare pulito e calmo. La tartaruga, apparentemente consapevole delle buone intenzioni, non si è dimenata e alla fine è stata rimessa in acqua, nuotando verso il largo. Il pianto iniziale del bambino si è trasformato in gioia, mentre la tartaruga riprendeva la sua libertà.

Le immagini del salvataggio, diffuse sui social, hanno rapidamente fatto il giro del web, trasformando i due protagonisti in veri e propri eroi del giorno per la sensibilità ambientale. Un gesto che ricorda quanto l’inquinamento rappresenti una minaccia costante per la fauna marina e sottolinea l’importanza di educare i più giovani al rispetto della natura.

Papà e figlio hanno mostrato con semplicità quanto un piccolo atto di coraggio e attenzione possa fare la differenza, diventando una lezione di vita sulla cura e la tutela dell’ambiente.