Si è svolto venerdì all’interno del “Porto Cervo Wine Festival”,  un convegno sulla longevità in Sardegna a cui hanno partecipato i padri della ricerca sul settore.  Ed è proprio in questo contesto che si è parlato della terra dei centenari, la blue zone, l’Ogliastra, che detiene il primato per la longevità maschile e secondo per quella femminile. Si è parlato di vino, si è parlato di cibo ma si è parlato anche di una miracolosa crema al Cannonau che avrebbe delle straordinarie proprietà di far ringiovanire la pelle di viso e corpo.

Lo ha rivelato la madrina dell’evento, l’attrice cagliaritana (papà ogliastrino di Osini) Caterina Murino. In un’intervista rilasciata durante il festival ha detto: “ho scoperto che  il vino Cannonau è quattro volte più ricco di polifenoli rispetto ai normali vitigni.  Sono in contatto con quattro giovani, tra cui un sardo e un francese, che hanno prodotto una crema per il corpo che ci farà ringiovanire. Una crema sarda dalle caratteristiche straordinarie, che mi ha fatto capire come il nostro Cannonau possiamo portarcelo addosso e non solo berlo. Spero di portare questa crema in giro per il mondo, lanciando il messaggio che non ne possiamo più della chirurgia estetica”.

Insomma, non solo buono per il palato il Cannonau di Sardegna, ma anche miracoloso. E sono già in tantissimi, e tantissime, ad attendere con trepidazione l’arrivo di questa pozione dagli effetti straordinari.

Nel weekend scorso, le acque del Golfo dell’Asinara e del Canyon di Castelsardo, tra Sardegna e Corsica, hanno offerto uno spettacolo raro: l’avvistamento di capodogli, grampi e stenelle striate, tutte specie protette.

Tra i capodogli osservati c’era Ganimede, già visto dai biologi 13 anni fa nel Canyon di Caprera, intento a nutrirsi insieme ad altri due esemplari. Poco dopo, i ricercatori hanno incontrato anche un gruppo di grampi, delfini pelagici poco comuni, mentre le stenelle striate hanno accompagnato l’imbarcazione per quasi tutta l’esplorazione.

A confermare gli avvistamenti è stata l’équipe di Sea Me Sardinia, che monitora il tratto di mare con il progetto “I Cetacei del Canyon di Castelsardo”, usando un idrofono per rilevare i cetacei prima di osservarli direttamente.