Incendio al Poetto. In fiamme il noto chioscobar Marlin

Sembra un fungo, ma non lo è. Si chiama Cynomorium coccineum, ma voi potete chiamarlo anche “sedditzi”, “biddizziri” o — per i più diretti — “cagalloni strantaxiu”. In italiano è noto come Fungo di Malta, ma in Sardegna questo bizzarro essere vegetale ha guadagnato una collezione di soprannomi coloriti che fanno sorridere ancora prima di vederlo dal vivo.
Stiamo parlando di una pianta misteriosa e affascinante, talmente strana che sembra uscita da un racconto fantasy. Niente foglie, niente clorofilla, solo uno stelo tozzo e carnoso color rosso sangue che spunta dal terreno come un piccolo totem alieno. Non supera i 18 cm di altezza e somiglia a un fungo, ma è una pianta parassita, appartenente alla famiglia delle Cynomoriaceae. Vive sfruttando le radici di altre piante, spesso in ambienti aridi e sabbiosi vicino al mare.
La si trova in Sardegna, in Sicilia e — come suggerisce il nome — su un isolotto roccioso al largo di Malta, chiamato Fungus Rock o “Rocca del Generale”. Ed è proprio lì che, nei secoli passati, il Fungo di Malta divenne un vero e proprio oro rosso vegetale: i Cavalieri di Malta lo raccoglievano con cura e ne ricavavano un estratto scuro usato come medicinale miracoloso.
Dalle piaghe alle ferite, dalle emorragie ai problemi amorosi (eh sì, pare fosse anche un afrodisiaco!), questo strano fungo vegetale era considerato una panacea universale. Talmente prezioso da essere venduto a peso d’oro alle corti europee, e da essere protetto con una torre di guardia costruita appositamente per sorvegliare il suo unico habitat maltese. L’isolotto era così inaccessibile che ci si arrivava solo con una primitiva funivia fatta di cesti e corde. Altro che trasporto pubblico!
Oggi questa curiosissima pianta è una rarità da osservare con rispetto (e magari anche con un sorriso, pensando ai suoi tanti nomi sardi), ed è tutelata nelle aree protette come il Parco Marino del Golfo di Palmas, dove la sua presenza continua a stupire botanici, curiosi e appassionati di natura.
Chi l’avrebbe detto che una pianta chiamata cagalloni strantaxiu potesse avere una storia così nobile?