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Tra i cieli della Sardegna, soprattutto durante i periodi di migrazione primaverile e autunnale, è possibile osservare uno dei rapaci più affascinanti d’Europa: il biancone (Circaetus gallicus), noto anche come aquila dei serpenti.
Questo maestoso predatore si distingue per la sua imponente apertura alare, che può raggiungere i due metri, e per il piumaggio molto chiaro che ne ispira il nome. Il suo aspetto è reso ancora più riconoscibile dalla grossa testa sporgente, che ne caratterizza la silhouette.
Il volo del biancone è elegante e inconfondibile: alterna ampie battute d’ali a lunghe planate, spesso fermandosi in aria in posizione immobile, simile alla classica posa dello “spirito santo”. Questa tecnica di volo, altamente specializzata, è funzionale alla sua strategia di caccia.
Il biancone si nutre prevalentemente di rettili, in particolare serpenti, che individua grazie a una vista straordinariamente sviluppata. Sorvola lentamente le aree aperte, i margini dei boschi o le zone di macchia, rimanendo sospeso in aria controvento o in volo battuto. Quando individua una preda, scende in picchiata con precisione fulminea. Curioso il comportamento che lo vede spesso ingoiare la preda in volo, con il serpente che talvolta pende ancora dal becco mentre il rapace continua a librarsi nel cielo.
Durante l’estate, le popolazioni europee di biancone migrano verso l’Africa, ma la Sardegna rappresenta una tappa abituale durante i passaggi migratori di primavera (febbraio-aprile) e autunno (settembre-ottobre).
Il biancone è una specie protetta e uno dei rapaci più imponenti del territorio italiano. La sua presenza regolare in Sardegna arricchisce ulteriormente il patrimonio naturale dell’isola, offrendo spettacoli unici a chi sa osservare il cielo con attenzione.