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Il futuro della fusione nucleare: Cagliari tra i siti idonei per le nuove centrali.
Nasce un nuovo capitolo nella storia dell’energia in Europa e, sorprendentemente, Cagliari si trova tra i candidati per ospitare una delle prime centrali a fusione nucleare del continente.
Secondo uno studio recente condotto da Gauss Fusion, un’azienda greentech impegnata nella realizzazione di impianti a fusione su scala commerciale, l’area a nord-ovest della città, probabilmente la zona industriale di Macchiareddu, è stata identificata come una delle 150 cluster industriali e 900 siti potenzialmente idonei in Europa. Questo riconoscimento non è solamente un’opportunità per il territorio sardo, ma rappresenta anche una significativa svolta nel panorama energetico europeo.
Lo studio, frutto di un anno di ricerche in collaborazione con la Technical University of Munich, ha analizzato le caratteristiche necessarie per l’installazione di centrali a fusione, evidenziando i vantaggi competitivi di diverse località. Tra queste, emerge l’area di Cremona, la quale si distingue per la sua vicinanza a stazioni elettriche ad alta tensione, rendendola particolarmente favorevole per lo sviluppo di tali impianti. Al sud Italia, sono stati mappati anche 15 cluster di dimensioni più contenute, situati prevalentemente lungo le aree costiere; tutti questi elementi contribuiscono a un riequilibrio territoriale e alla valorizzazione delle infrastrutture esistenti.
Non è un caso che la Sardegna venga presa in considerazione per questo tipo di progetto. Il documento ha identificato potenziali localizzazioni anche in Germania, Francia, Spagna, Svizzera, Danimarca, Paesi Bassi, Austria e Repubblica Ceca, inserendo Cagliari in una rete di nomi prestigiosi legati all’innovazione tecnologica. Le scelte sono state effettuate basandosi su parametri tecnici, ambientali e infrastrutturali rigorosi, quali la connessione alla rete elettrica, l’accesso a sistemi di raffreddamento e recupero del calore, e la possibilità di riutilizzare infrastrutture energetiche già esistenti.
Milena Roveda, ceo di Gauss Fusion, sottolinea l’importanza di integrare i futuri impianti di fusione nei territori e nelle reti energetiche già operative. Secondo Roveda, questo studio rappresenta un passo significativo verso un modello energetico che sia non solo più sicuro, ma anche competitivo e autonomo. I risultati dello studio saranno ora portati all’attenzione di governi, partner industriali e autorità regolatorie a livello europeo, con l’obiettivo di definire la selezione finale del sito entro la fine del 2027. In questo contesto, Cagliari potrebbe ritagliarsi un ruolo da protagonista nel futuro della produzione di energia pulita sul nostro continente.