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Sant’Elia, lei non gli dà soldi e lui le brucia la casa.
Il grave incendio di ieri notte a Cagliari è di matrice dolosa: un uomo ha appiccato le fiamme a casa della compagna perché lei si rifiutava di dargli del denaro.
Rogo doloso a Sant’Elia: arrestato un uomo, la causa scatenante il rifiuto di denaro
Un gravissimo episodio di cronaca ha scosso ieri notte il quartiere di Sant’Elia a Cagliari. Ciò che inizialmente era stato segnalato come un incendio domestico si è rivelato essere un rogo doloso, un atto criminale orchestrato da dinamiche familiari degenerate. L’azione rapida e meticolosa dei carabinieri ha condotto all’arresto di un uomo con l’accusa di incendio e maltrattamenti in famiglia.
Il drammatico allarme è scattato nella serata di ieri, richiamando sul posto, in un condominio del quartiere, diverse unità di emergenza. I militari della Sezione Radiomobile di Cagliari sono intervenuti tempestivamente, affiancati da due squadre dei vigili del fuoco. Questi ultimi hanno dovuto affrontare un incendio di notevole entità: le fiamme avevano rapidamente avviluppato un appartamento situato al settimo piano dell’edificio, creando momenti di forte tensione tra i residenti.
Fortunatamente, l’intervento congiunto ha impedito conseguenze peggiori: nessuno è rimasto ferito nel violento episodio. Una volta domato e spento completamente l’incendio, sono immediatamente scattate le indagini volte a chiarire l’origine del disastro.
Le risultanze investigative dei carabinieri hanno rapidamente escluso la pista dell’incidente o della fatalità. Le verifiche hanno invece permesso di accertare che l’incendio non era affatto di natura accidentale, ma un vero e proprio atto criminale. La causa scatenante e l’identità dell’autore sono state ricollegate a una lite domestica.
Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, poco prima che divampassero le fiamme, sarebbe stato proprio un uomo, un 54enne disoccupato e già noto alle forze dell’ordine, ad appiccare il fuoco nell’abitazione della sua compagna. Il gesto estremo sarebbe avvenuto in un contesto di tensione scaturito dal rifiuto della donna di dargli soldi. La richiesta economica respinta avrebbe innescato una reazione violenta culminata nel rogo dell’appartamento.
L’indagato è stato prontamente rintracciato nello stesso palazzo e successivamente accompagnato in caserma per gli adempimenti di rito. La gravità dei fatti emersi, compresi i maltrattamenti in famiglia, ha portato all’emissione di un provvedimento restrittivo. Su disposizione dell’autorità giudiziaria competente, l’uomo è stato infine trasferito e portato alla casa circondariale di Uta. Il rogo doloso di ieri, dunque, non è stato un incidente, ma il culmine di una spirale di violenza domestica interrotta solo dall’intervento delle forze dell’ordine.