Il microbirrificio agricolo Lara di Tertenia nasce dalla passione per la birra di Francesca Lara e di suo marito Gianni Piroddi. Lei infermiera professionale all’ospedale di Lanusei, lui perito tecnico, lasciano un lavoro sicuro per buttarsi a capofitto nella nuova impresa, ed è un successo.

 In quale anno nasce la vostra azienda?

Il Birrificio avvia in via sperimentale la prima produzione nel 1999. Abbiamo studiato molto sia la scelta della materia prima sia la composizione della birra prima di iniziare a produrre.

Quanti litri di birra producevate nei primi anni e quanti attualmente?

Nei primissimi anni di attività si producevano mille litri di birra. E’nel 2013 che abbiamo fatto il grande salto di produzione, abbiamo imbottigliato 64.000 litri di birra.

Dove vengono coltivati i cereali utilizzati? Dove vengono maltati?

I cereali vengono coltivati in Sardegna, il principale, l’orzo, lo coltiviamo nella località San Giorgio a Tertenia e nella Marmilla. Siamo i primi ad aver prodotto la birra sarda al 100%. Il cereale viene maltato in Inghilterra, a questo proposito, la nostra idea è quella di aprire una mini malteria adiacente al birrificio.

Quanti tipi di birra producete e quali le caratteristiche?

Produciamo otto tipi di birra diversa la W16, la Tzar, la Rubja, la birra del Senatore e ancora le quattro sorelle Moretta, Affumiada, Sennora e Picculina, ispirate alle sorelle Lara appunto. La gradazione alcolica va da un minimo di 4,5 ai 9 gradi La più venduta è quella senatore. La birra Lara ha una gasatura naturale derivata dai lieviti, l’alta fermentazione dona alla birra aromi e profumi ben diversi da quelli delle birre a bassa fermentazione. I formati presenti sul mercato sono quello da 50cl da 33cl da 75cl e da due litri. Il formato maggiormente richiesto dai ristoratori è quello da 75.

Quali sono le vostre idee per il futuro dell’azienda?

Oltre alla già citata mini-malteria, il birrificio sarà dotato a breve di un nuovo impianto, moderno e automatizzato che ci permetterà di passare da una produzione di 800 litri al giorno a 2000 e che, consentirà di produrre sette giorni su sette.

La Sardegna saluta con affetto e commozione Tziu Pietro Culurgioni di Teulada, il nonnino più longevo dell’isola, scomparso all’età straordinaria di 108 anni. Una vita lunga, intensa e profondamente legata alle radici e ai valori della sua terra, vissuta con quella serenità e quella saggezza che solo il tempo sa donare.

A dare la notizia è stato Pierino Vargiu, insieme alla moglie Angela, noti come ambasciatori dei centenari sardi, che nel corso degli anni hanno incontrato, fotografato e raccontato tante storie di longevità e memoria isolana. “Abbiamo avuto l’onore di conoscere Tziu Pietro, di ascoltare le sue parole e di fissare nei nostri scatti il suo sorriso e la sua forza d’animo” – ha scritto Vargiu sui social, ricordando con affetto l’uomo che per anni è stato simbolo della vitalità teuladina e della longevità sarda.

Tziu Pietro era conosciuto e amato da tutta la comunità di Teulada, paese che oggi lo ricorda come un esempio di vita semplice e autentica, scandita dal lavoro, dalla famiglia e da un profondo senso di umanità. Con la sua scomparsa, se ne va una delle ultime grandi testimonianze di un mondo che conserva ancora il sapore della tradizione e della gratitudine verso la vita.

La sua lunga esistenza rimane un patrimonio di ricordi e di insegnamenti per chi lo ha conosciuto, e un motivo di orgoglio per tutta la Sardegna, terra che continua a custodire alcuni dei segreti più belli della longevità.