Tortolì, motociclista orruit cun sa moto po no ndi boddiri unu cani
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È un grido di dolore e un atto d’accusa contro l’omertà quello che emerge dal rifugio della L.I.D.A. Olbia, dove è stata accolta ribattezzata Lilli, una cagnolina la cui storia incarna la brutalità dell’abbandono e del maltrattamento.
Lilli è stata portata al rifugio con una lesione terrificante: una corda legata così stretta attorno al collo da aver lacerato completamente la carne, penetrando fino all’osso. Le ferite, profonde e infette, sono la testimonianza straziante di abusi prolungati e di una indifferenza disumana.
Le volontarie del rifugio I Fratelli Minori non usano mezzi termini: “Sicuramente qualcuno era a conoscenza delle sue condizioni pietose ed è inaccettabile che non abbiano avuto il coraggio di intervenire. La legge è chiara: tenere un animale legato in quelle condizioni è un crimine. Lilli è riuscita a sfuggire al suo carnefice, forse era una cagnolina da caccia intrappolata in un incubo. Ma la domanda che risuona è: quanti altri animali non hanno la stessa fortuna?
Oggi per Lilli inizia un lungo e difficile percorso di guarigione fisica ed emotiva, un viaggio verso una nuova vita fatta di cura e amore. “Ogni piccolo passo che faremo insieme sarà una vittoria, non solo per lei ma per tutti noi che crediamo nella forza dell’amore e della giustizia,” affermano le volontarie.
La L.I.D.A. Olbia lancia un appello urgente: non restate mai in silenzio. “Dobbiamo alzare la voce per chi non può farlo e mettere fine a questa vergogna. Ogni vostra condivisione può fare la differenza.” L’associazione chiede aiuto per sostenere le cure di Lilli e per continuare la sua missione quotidiana nell’accudimento di 400 cani e nella lotta contro abbandono, randagismo e maltrattamento.
Contatti: 3334312878 – [email protected]
Donazioni e Sostegno: Tutte le informazioni per aiutare Lilli e gli altri ospiti sono disponibili sul sito http://www.lidasezolbia.it/come-aiutarli/.
Destinazione 5×1000: Codice Fiscale 01976050904.
