È arrivata alla terza edizione la Giornata della memoria. Voluta e organizzata dall’Ekoclub- Protezione Civile di Bari Sardo per sensibilizzare ulteriormente le persone sui danni causati dagli incendi che ogni estate stuprano la Sardegna.

Con la collaborazione di Ogliastra TV, è stata creata una videointervista in cui a parlare sono vari rappresentanti della società bariese. Aneddoti ci raccontano del rapporto che intercorre tra l’uomo e gli incendi , facendo emergere paure e rabbia, solidarietà e coraggio, gestione del pericolo e nervi saldi. Lo spettatore intraprende un viaggio a ritroso nel tempo che lo porta a soffermarsi su varie tappe della storia bariese, in cui il principale protagonista fu il fuoco, fino alla  descrizione della campana che veniva suonata solo in caso di pericoli incendiari nei decenni passati.

Interventi di esperti, poesie, canti e il ricordo delle vittime degli incendi  hanno commosso il pubblico accorso numeroso nella Piazza della Chiesa, attento e in silenzio alla narrazione di uno dei drammi più grandi della Sardegna contemporanea si è lasciato andare ad un lungo e caloroso applauso alla fine della manifestazione.

Un lungo viaggio intercontinentale, da Cagliari a Cincinnati, ha segnato la speranza di vita per un bambino statunitense di appena un anno, affetto da una rara patologia genetica. Protagoniste di questa storia sono un’unità di cellule staminali da sangue cordonale, prelevata in Sardegna e utilizzata con successo per un trapianto salvavita negli Stati Uniti.

Il prelievo, come riporta il quotidiano L’Unione Sarda, è avvenuto lo scorso aprile presso la Banca del Sangue Cordonale (BSC) dell’Arnas Brotzu, guidata dal dottor Mauro Carta. L’unità è stata spedita al Centro Trapianti di Cincinnati, dove è stata impiegata nel trattamento del piccolo paziente. L’intervento, reso possibile grazie alla collaborazione tra la struttura cagliaritana e il registro americano NMDP (National Marrow Donor Program), è stato coordinato con il supporto del Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR).

La donazione, frutto della generosità di una famiglia sarda, ha avuto un esito positivo, senza complicanze rilevanti nel decorso post-operatorio. Un gesto semplice ma straordinario, che ha permesso di trasformare quello che spesso viene scartato – il sangue contenuto nel cordone ombelicale – in una risorsa preziosa per la medicina. Le cellule staminali ematopoietiche contenute nel cordone ombelicale rappresentano oggi una valida opzione per il trattamento di numerose patologie, in particolare nel campo dell’onco-ematologia pediatrica.