Nell’autunno 2009, il giovane Daniele Piroddi veniva freddato a fucilate di fronte alla sua casa di Ilbono. Principale accusato fu Rossano Selenu, socio in affari dell’operaio ilbonese.

Selenu era accusato di aver consegnato Piroddi ai killer. Nel 2009 scelse il rito abbreviato per difendersi dall’accusa di concorso in omicidio volontario. Oggi, difeso dall’avvocato Paolo Pilia, è stato assolto, dopo quattro anni, per non aver commesso il fatto. A quanto pare per mancanza di sufficienti prove. Il giudice Nicola Clivio lo ha invece condannato a tre anni di carcere e ad una multa salata per detenzione e occultamento di cannabis. Piroddi e Selenu, infatti, oltre a gestire insieme una rosticceria ambulante con base a Tortolì, condividevano anche una grande piantagione di marjiuana, dove oltretutto erano stati ripresi da una telecamera poche ore prima del delitto.

Dopo la maxi operazione antidroga in Sardegna, Roberto Saviano torna a parlare della criminalità sull’Isola con un post sui social. Ricorda le polemiche dei mesi scorsi, quando aveva denunciato gli assalti ai portavalori attribuendo i gruppi responsabili al Nuorese, scatenando le reazioni di politici locali.

“Oggi le indagini confermano quanto detto allora. Parlare di criminalità organizzata non è diffamare, ma fare informazione. Difendere una terra significa non negare i fatti”, scrive lo scrittore.

Un intervento che riaccende il dibattito su informazione, identità dei territori e libertà di raccontare anche le cronache più scomode.