Confronto tra candidati. Tra toni pacati e qualche sorpresa
La tensostruttura del Teatro San Francesco di Tortolì ha accolto ieri sera un nutrito pubblico in occasione del dibattito organizzato dalla lista L’Alternativa tra i sei candidati a sindaco per le elezioni comunali del 25 maggio. A coordinare il dibattito,
La tensostruttura del Teatro San Francesco di Tortolì ha accolto ieri sera un nutrito pubblico in occasione del dibattito organizzato dalla lista L’Alternativa tra i sei candidati a sindaco per le elezioni comunali del 25 maggio. A coordinare il dibattito, che si proponeva di portare la politica in piazza come era usuale non troppo tempo fa, la giornalista Daniela Usai.
Il confronto è partito nonostante l’assenza di due importanti personaggi in gara: Fabrizio Selenu e Massimo Cannas. I quattro candidati presenti, Stefano Selenu ( L’Alternativa), Mara Mascia ( Tortolì-Arbatax Punto e a capo), Franco Ladu ( Dialogo e Democrazia ) e Chiarina Mulas ( Chiarina Mulas sindaco), si sono presentati al pubblico, parlando delle pregresse esperienze di vita, di studio e di lavoro e illustrando le priorità dei propri programmi.
Il confronto si è svolto in modo ordinato e sereno finchè sul palco, circa un’ora dopo l’inizio del dibattito, si sono presentati a sorpresa i candidati che mancavano all’appello, Selenu e Cannas. Nonostante il brusio e qualche fischio, Daniela Usai ha continuato a girare tra le poltrone con domande sempre più specifiche, stavolta rivolte ( finalmente) a tutti i candidati, con qualche frecciatina.
Tra il pubblico girava una collaboratrice del gruppo L’Alternativa, incaricata di raccogliere domande e richieste di chiarimento tra i presenti. Sul palco sono così arrivati anche i quesiti più scomodi e pungenti, quelli che hanno sfiorato la bocca di tutti i tortoliesi da quando la campagna elettorale ha avuto inizio. Le più gettonate certamente quelle relative alla forte presenza di Paolo Stochino in lista nel caso della Mascia e l’accorpamento in lista di soggetti provenienti da partiti eterogenei nel caso di Fabrizio Selenu. Non sono mancate le frecciate anche al programma di Stefano Selenu, tacciato di essere “ricco di buone idee ma poco pratico” e alla presenza di Cannas in zona elettorale “dopo la partecipazione attiva ad una amministrazione che si è sciolta anzitempo e in modo infelice”.
Forse avvezzi a far fronte a queste perplessità, i candidati tirati in causa hanno risposto serenamente ribandendo rispettivamente la propria autonomia, la bontà della propria compagine politica, l’importanza delle idee ma la presenza di progetti pratici pronte a renderle concrete e, infine, la voglia di riscatto e di fare meglio.
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