Come ogni estate sono arrivati a bordo dei propri Camper gli amanti del “turismo a sbafo”.

Imperterriti e noncuranti di cartelli e avvertimenti, i turisti amanti del low cost sono arrivati anche quest’anno a Tortolì.

Ad accoglierli, come ogni anno, un panorama mozzafiato, un mare da sogno, scogli in porfido rosso e un piazzale (purtroppo) sempre uguale da decenni che nonostante la polvere e le numerose buche sembra invogliare i visitatori a lunghe soste giornaliere e notturne.

Una situazione che infastidisce più di un cittadino e molti operatori turistici, stanchi di assistere ogni estate alla stessa storia: “Mi capita spesso di fare delle passeggiate al mattino e le scene a cui assisto hanno rovinato molti dei miei risvegli. Ho visto famiglie intere accampate nelle zone più belle di Tortolì. Era impossibile non vedere quei Camper eppure erano lì, con a bordo persone che avevano chiaramente trascorso lì la notte, a godere indisturbati di una postazione in prima fila davanti a uno dei nostri paradisi in maniera completamente abusiva” ci raccontano.

Qual è dunque la soluzione? “Basterebbero più controlli e qualche multa salata in più” dichiara un operatore turistico. “Non abbiamo bisogno di un turismo di questo tipo, che in nessun modo aiuta la nostra economia a girare. Abbiamo Campeggi, Villaggi e Alberghi, queste cose non devono capitare.”

Quando a Cagliari c’era il mercatino domenicale del Bastione.

Il mercatino domenicale del Bastione rappresenta un’epoca iconica per molti cagliaritani, una tradizione che ha caratterizzato la vita della città tra gli anni ’80 e ’90.

In quel periodo, il Bastione era molto più di un semplice luogo dove acquistare oggetti usati; era un crocevia di storie e scoperta, un luogo dove si andava in cerca di occasioni e curiosità. Per chi aveva subito il furto dell’autoradio, la ricerca di ciò che era stato sottratto iniziava proprio lì, tra le decine di bancarelle allestite in quello che era noto come il “Salotto buono” di Cagliari.

Ogni domenica, che fosse una giornata di sole o di pioggia, il mercatino si animava con venditori abituali e improvvisati, pronti a mettere in mostra una miriade di oggetti rari e inaspettati. I vigili controllavano l’attività, ma era consueto imbattersi in qualche affare discutibile. Non era strano, ad esempio, trovarsi di fronte a pezzi di antiquariato o articoli di elettronica di dubbia provenienza, frutto di furtive operazioni di mercato. Per chi aveva bisogno di un interruttore per riparare l’impianto elettrico o di raccogliere diecimila lire per fare benzina, bastava frugare nel baule della nonna, scovando cianfrusaglie da rivendere.

Con l’avvento del nuovo millennio, il mercatino è stato spostato in via Trento, segnando la fine di un’era. Oggi, il panorama delle bancarelle è mutato radicalmente, passando dalle merce usata e dall’usato certo a nuove offerte, spesso legate alla contraffazione e alla moda. Tuttavia, nei cuori dei cagliaritani di oltre 30 anni, il ricordo del mercatino del Bastione continua a brillare come un simbolo di un tempo in cui ogni oggetto raccontava una storia e ogni domenica era un’avventura.