Omicidio Usai. Era presente una terza persona
Aldo Doa, muratore 56enne di Arzana, accusato dell’omicidio di Silverio Usai, il giovane freddato il 12 aprile a Tortolì con un colpo d’arma da fuoco, ieri si è presentato dinnanzi al Gip Nicola Clivio, difeso dall’avvocato Marcello Caddori. Fino
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il luogo del delitto
Aldo Doa, muratore 56enne di Arzana, accusato dell’omicidio di Silverio Usai, il giovane freddato il 12 aprile a Tortolì con un colpo d’arma da fuoco, ieri si è presentato dinnanzi al Gip Nicola Clivio, difeso dall’avvocato Marcello Caddori. Fino a ieri ha trascorso le proprie giornate in carcere.
Le rivelazioni sono state sconcertanti. Doa e il suo avvocato hanno parlato di legittima difesa. La pistola, secondo la ricostruzione dell’accusato, l’aveva portata Usai e il colpo è stato sparato per errore durante la lite tra i due. Nella zona industriale di Tortolì, nel terreno di Doa dove il giovane Silverio pascolava il proprio cavallo incurante della rabbia del proprietario, ci sarebbe stata però una terza persona quella tragica sera. Un amico di Doa che quando ha visto la situazione precipitare è scappato via per poi presentarsi in caserma con un avvocato a raccontare tutto. Le indagini continuano tenendo conto di questi importanti sviluppi.
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La campionessa Alessia Orro a Verissimo: “Nonno Peppino è la mia forza”

La palleggiatrice della Nazionale italiana ha ripercorso le tappe più importanti della sua carriera, dagli esordi nella sua amata Sardegna fino ai grandi traguardi raggiunti con la maglia azzurra, parlando del duro lavoro, dei sacrifici e della passione che l’hanno portata a diventare uno dei volti simbolo del volley italiano.
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La campionessa di pallavolo Alessia Orro, sarda di Narbolia, è stata ospite oggi pomeriggio nel salotto di Verissimo su Canale Cinque, dove si è raccontata a cuore aperto a Silvia Toffanin in un’intervista intensa e ricca di emozioni.
La palleggiatrice della Nazionale italiana ha ripercorso le tappe più importanti della sua carriera, dagli esordi nella sua amata Sardegna fino ai grandi traguardi raggiunti con la maglia azzurra, parlando del duro lavoro, dei sacrifici e della passione che l’hanno portata a diventare uno dei volti simbolo del volley italiano.
Con il sorriso e la semplicità che la contraddistinguono, Alessia ha parlato anche della sua vita privata, dell’amore, delle amicizie e di quanto sia fondamentale avere accanto persone vere nei momenti più difficili.
Ma il momento più toccante dell’intervista è arrivato quando ha parlato della sua terra e dei suoi affetti più profondi, ricordando con commozione le sue origini sarde e il legame indissolubile con la famiglia. “Nonno Peppino è la mia forza”, ha detto con la voce carica di emozione, rendendo omaggio all’uomo che più di tutti le ha trasmesso i valori dell’impegno e della determinazione.
Un racconto autentico, quello di Alessia Orro, che dimostra come dietro una campionessa ci sia sempre una persona che porta dentro di sé la forza delle proprie radici, l’amore per la famiglia e l’orgoglio di rappresentare la propria terra, la Sardegna, dentro e fuori dal campo.
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