Il Tortolì, secondo nel girone A di Promozione.

Sestina del Villagrande. Il Girasole in forma play off. Il Loceri blocca il Real.

Basterà vincere al Lixius contro il fanalino di coda del girone A, la Masullese, al Lanusei per entrare nella storia: salire in Eccellenza. Fondamentale è stato il successo di ieri a Quartu (0-2) grazie alla premiata ditta Piludu – Viani. Bel successo altrettanto importante per il Tortolì, nel match casalingo contro il Monastir (2-0): apre Alessio D’Agostino, chiude il solito Nieddu con il sigillo numero 31 in campionato. Vittoria e play off vicinissimi, con possibilità di sfidare il Ploaghe dell’ex Ferreli.

In Prima categoria, il San Vito campione, continua a macinare record su record, andando a vincere al Circillai (1-3) contro il Barisardo. In vantaggio con bomber Angioni, i locali cadono sotto i colpi di Mulas, Cuccu e Floris. A Baunei, i padroni di casa superano il Capoterra (4-3 ) con Sergio Mereu autore di una tripletta, e quarto gol all’esordio per Moretti. Vittoria esterna per il Triei di Cucca, a Pirri, contro la Gemini: i trieddini passano grazie ad un autogol, e si tirano fuori dalla zona retrocessione diretta. Gli ogliastrini sembravano spacciati solo qualche settimana fa, ma grazie alle tre vittorie consecutive in tre spareggicaldi (Decimo, Jerzu e Gemini), vedono la salvezza alla propria portata.

Si complica un pochino la vita il Cannonau che esce sconfitto dalla sfida a Decimomannu ( 1-0 ) contro il Decimo 07, a cui basta la rete su rigore di Mocci. Pareggio (2-2) tra Orione e Castor: doppietta di Alessandro Cocco per i selargini; un rigore di Mura e Serra per i granata. Continua a vincere il Girasole (2-1 a Villasimius) ormai sicuro di accedere ai play off: di Giolitti e Mascia, le firme sul successo esterno. Pioggia di gol a Villagrande tra i locali e l’Halley Assemini ( 6-3): i ragazzi di Cannas a segno con Murru, Figus, Monni, Montagna e Staffa (doppietta ). Rinviata Cardedu – Idolo, per la scomparsa in settimana del giovanissimo Mattia Muceli.

In Seconda, il Loceri di Marongiu ferma sul pari (3-3) l’ex capolista Real Villanovatulo: Deiana e due volte Magari, i gol per i giallorossi. Goleada del Talana (6-0 ) ai danni del Meana con le reti di Tegas (doppietta ), Murgioni, Moro, Pira e Prospero Marras. Vincono anche l’Ilbono ( 4-2 alla Tonarese) e il Seui (3-1 al Sorgono). Vittoria preziosissima del Perdasdefogu sul Seulo (3-0) con il gol di Pittau su rigore, poi doppio Carta. Pareggio da brivido per il Tertenia in casa opposto al Gadoni: sotto a cinque dal termine per il gol di Lampis, i biancorossi riacciuffano il pari con Valentino Porcu al 90′. Nell’anticipo di sabato, il Lotzorai di Vincis supera l’Ollolai in casa per 3 a 1 grazie a Lobina (rigore) , “El Zorba ” Serra e al tris servito da Andrea Piras. Risultati Terza categoria : Arbatax – Urzulei 0-3; Gairo – Orotelli 1-4; Trisailis – Supramonte 0-8;  Ulassai – Osini 0-1.

La storia della prima donna arbitro d’Italia: una ragazza sarda.

Un fischietto in rosa: la storia della prima donna arbitro d’Italia e il primato tutto sardo.

Donne di carattere, donne sarde. Un detto che spesso trova nella storia i fatti a corroborarlo. Un primato in rosa molto particolare, quello di prima donna arbitro d’Italia, spetta infatti a una donna sarda: Grazia Pinna. La sua è una storia che non solo infrange le barriere di un mondo storicamente maschile, ma che dimostra anche come la tenacia e la determinazione siano un tratto distintivo dell’isola.

Nel febbraio del 1979, la notizia della sua nomina a prima donna arbitro d’Italia scosse il mondo sportivo. A raccontare la sua storia fu un articolo de L’Unione Sarda del 14 febbraio 1979, che la descriveva come una donna dal corpo minuto e dagli occhi intensi. Grazia Pinna, allora 35enne, si era trasferita dalla sua nativa Cagliari in Toscana nel 1962 per seguire il marito, un pasticciere. Dopo la sua prematura scomparsa, rimasta vedova e madre di due figli, fu scelta ufficialmente dall’Uisp per arbitrare partite di calcio, un ruolo che allora era un tabù per le donne.

Ma come spesso accade con i primati, la notizia di Grazia Pinna scatenò la contesa. Altre donne, tutte sarde o con un forte legame con la Sardegna, si fecero avanti rivendicando il titolo. Tra queste Agnese Carta, una 32enne di Guspini cresciuta a Terralba ed emigrata a Roma, che dichiarò di aver arbitrato da più tempo per conto della Fia. A contendersi il primato c’erano anche Placida Marrosu, un’altra sarda, e Paola Oddi, romana ma sposata con un uomo di Bitti. Tutte loro, in realtà, arbitravano partite da diversi anni. La vera eccezionalità di Grazia Pinna fu il riconoscimento ufficiale da parte dell’Uisp, un traguardo ancora negato dalla Figc, l’autorità competente per le altre tre donne.

Di chiunque sia stato il primato, una cosa è certa: la forza e il coraggio di queste donne hanno aperto la strada a molte altre. Per mettere la gonnella a un arbitro, per rompere un’altra barriera di genere, c’era bisogno di una sarda. La storia di Grazia Pinna e delle sue “rivali” è un esempio di come il carattere e la passione possano cambiare il corso delle cose, anche in un campo apparentemente impenetrabile come quello del calcio.