Storie di inciviltà e di degrado. Questa volta a farne le spese è la  pineta di Bari Sardo. A due passi dalla splendida spiaggia di Baccu e Strumpu si scopre uno scenario da discarica: sacchi di spazzatura e rifiuti di ogni genere gettati da chi, pur di non fare la raccolta differenziata, ha l’incivile abitudine di mettere i sacchetti in macchina e buttarli dal finestrino con la speranza di  non esser visto da nessuno.  Come è successo ieri nella pineta fra il chiosco Sa Tracca e il Sard Rock.

La denuncia è partita da facebook. Un residente, L. C., indignato, ieri ha reso pubbliche le foto dello scempio, che  immediatamente sono state condivise da tanti cittadini infuriati per il gesto, unite ad una valanga di commenti: “Solo una parola: vergogna !” scrive G.P – Viviamo in un paradiso, e non lo apprezziamo! Bell’esempio per i bambini!” “Ogni inverno la situazione é più o meno la stessa, così come il cervello di chi abbandona questa spazzatura.” ribadisce T.S.

Un’atmosfera intima e vibrante ha avvolto ieri il Conservatorio di Cagliari durante il concerto di Patty Pravo, icona intramontabile della musica italiana, che ha scelto il capoluogo sardo come tappa del suo tour. Ma prima ancora che le luci si abbassassero e la voce inconfondibile di Nicoletta Strambelli riempisse la sala, un messaggio è stato diffuso al pubblico: niente telefoni, niente foto o video durante lo spettacolo.

Patty Pravo a Cagliari, foto condivisa dalla cantante

Un appello semplice, ma potente. Un invito a scollegarsi dai dispositivi per connettersi davvero con la musica, con l’artista, con l’emozione del momento. E Patty Pravo, che da sempre ama il contatto diretto con il suo pubblico, ha scelto di unirsi a quella sempre più ampia schiera di artisti che chiedono rispetto per il presente, per il tempo condiviso, per lo spazio sacro del live.

Il gesto, ormai sempre più diffuso, riaccende una riflessione necessaria: i telefoni durante i concerti sono diventati una distrazione costante, per chi guarda ma anche per chi ascolta. Trovarsi davanti qualcuno che filma per interi minuti, con lo schermo sollevato sopra la testa, spezza la magia e impone agli altri spettatori un filtro digitale tra sé e la scena.

Eppure, nonostante il fastidio diffuso, non riusciamo a farne a meno. È il riflesso di un’epoca in cui l’esperienza non sembra esistere davvero se non è documentata. Ma cosa perdiamo nel frattempo? Forse proprio l’essenza dell’evento: la musica, la voce, le emozioni in presa diretta.

Quella di Patty Pravo, dunque, non è una semplice richiesta tecnica, ma un atto d’amore per la musica e per il pubblico: “Godetevi l’attimo”, sembra dire, “perché è unico e irripetibile”. Un invito prezioso, soprattutto in tempi in cui la memoria viene affidata più allo storage del telefono che al cuore.