Andrea Meloni è il nuovo presidente della Cantina sociale Ogliastra
I soci della Cantina sociale Ogliastra di Tortolì, durante un consiglio d’amministrazione, hanno designato il nuovo presidente. La scelta è caduta su Andrea Meloni, imprenditore tertenese di 44 anni, che ha subito proclamato la volontà di potenziare la qualità del

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I soci della Cantina sociale Ogliastra di Tortolì, durante un consiglio d’amministrazione, hanno designato il nuovo presidente. La scelta è caduta su Andrea Meloni, imprenditore tertenese di 44 anni, che ha subito proclamato la volontà di potenziare la qualità del vino e la presenza della Cantina sul mercato. Entrambe condizioni necessarie alla ripresa del lavoro in vista di un aumento della retribuzione per gli oltre duecento soci. Sergio Deidda di Cardedu sarà, invece, il vicepresidente della Cantina.
Stefano Cogoni e la promessa a Raffaela: restituire dignità alla memoria di un fratello disperso

Cogoni, appassionato di storia, ha aiutato la signora Raffaela Crobeddu, 100 anni, a ritrovare la data della morte del fratello disperso in Russia nel 1943. Grazie alle sue ricerche, Raffaela ha finalmente potuto ricevere un attestato e ricordarlo con una messa. Un gesto che riporta dignità e affetto a una ferita rimasta aperta per oltre 70 anni.
La passione per la storia può diventare un ponte tra il passato e il presente, tra la memoria collettiva e il cuore delle persone. È ciò che ha dimostrato Stefano Cogoni, residente a Sinnai, profondamente appassionato di storia militare e in particolare dei drammatici eventi della Seconda Guerra Mondiale. Dal gennaio 2019, ha avviato un progetto tanto ambizioso quanto umano: raccogliere testimonianze e interviste in tutta la Sardegna, nei luoghi colpiti dai bombardamenti, spezzonamenti e mitragliamenti, per poi riunirle in un libro. Un lavoro mosso dal desiderio di preservare la memoria e destinare l’intero ricavato in beneficenza.
Nel corso delle sue ricerche, nell’aprile 2020 Stefano si iscrive al gruppo Facebook “Serramanna se…”, spiegando pubblicamente il senso del suo progetto. Inaspettatamente, viene subito contattato da Massimo, figlio della signora Raffaela Crobeddu, classe 1924. La donna accetta con entusiasmo di raccontare la propria esperienza e durante l’intervista rivela un dolore mai risolto: la perdita del fratello Gesuino Crobeddu, classe 1920, caduto in guerra sul fronte russo. Raffaela confessa di non conoscere la data precisa della sua morte, impedendole così di ricordarlo con una messa o un momento commemorativo.
Scosso da quella confidenza, Stefano si impegna immediatamente a fare il possibile per aiutare la signora. A maggio 2020 si reca all’Archivio di Stato di Cagliari, in via Gallura, dove riesce a recuperare il foglio matricolare del soldato. A giugno, invia una prima richiesta alla caserma Maggiore Carlo Ederle di Cagliari per ottenere un eventuale riconoscimento ufficiale. Dopo un ulteriore invio di documentazione a ottobre, a novembre 2020 arriva la risposta tanto attesa: un attestato ufficiale viene finalmente riconosciuto e consegnato alla signora Raffaela.
Grazie alla consultazione della banca dati dei caduti e dispersi della Seconda Guerra Mondiale, Stefano scopre anche la data esatta del decesso di Gesuino: 20 gennaio 1943, in Russia. Il soldato faceva parte della 63ª squadra panettieri presso la 4ª Divisione Alpina Cuneense, coinvolta nella tragica ritirata dal fronte orientale.
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