Jerzu: donna trascinata da un’auto in corsa.
Brutta avventura per una donna di Jerzu, trascinata da un’auto in corsa nella periferia del paese. Hanno vissuto un incubo le due donne di Jerzu che nel pomeriggio di giovedì 20 febbraio sono state protagoniste di un brutto incidente in
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Brutta avventura per una donna di Jerzu, trascinata da un’auto in corsa nella periferia del paese.
Hanno vissuto un incubo le due donne di Jerzu che nel pomeriggio di giovedì 20 febbraio sono state protagoniste di un brutto incidente in località Sassenargius.
Maria Carmen Carta, sorella dell’ex Presidente della Provincia Ogliastra Piero Carta, stava raggiungendo la casa di un parente con un’amica.
Scendendo dalla macchina, la sciarpa che indossava è rimasta incastrata nella portiera. Non rendendosi conto dell’accaduto la conducente ha proseguito il proprio viaggio trascinando per una decina di metri la sventurata settantatreenne jerzese, ricoverata attualmente all’Ospedale di Lanusei con gravi ferite in tutto il corpo.
Tra le varie ferite riportate, un braccio e un polso rotti e il volto sfigurato a causa della frattura del setto nasale. La donna avrà bisogno di un lungo periodo di cure e riposo per tornare alla normalità e tentare di dimenticare l’accaduto.

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Trovato con una corda al collo talmente stretta da essere conficcata nella carne: Nino, la storia di un’anima infelice

Chiunque voglia contribuire a restituire a Nino e agli altri animali del rifugio una vita dignitosa può sostenere l’associazione attraverso donazioni, volontariato o semplici condivisioni che aiutino a diffondere questa realtà. Contatti: 333 4312878 – [email protected]
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Un dolore che lacera il corpo e l’anima. È la storia di Nino, un cane salvato ieri da un volontario sardo e poi accolto al rifugio L.I.D.A. Sezione Olbia – I Fratelli Minori, dopo una vita di sofferenza, abbandono e crudeltà. Quando è stato trovato, Nino aveva una corda conficcata nella carne, stretta al punto da lacerargli il collo, ormai gonfio e infetto.
A trovarlo è stato un pastore, che mentre si avvicinava al suo gregge ha notato il povero animale, immobile e sofferente, con la corda che gli tagliava la pelle ormai necrotizzata. Con coraggio lo ha liberato, ma nel rimuovere quel nodo di dolore la corda ha strappato via parte del tessuto morto, lasciando ferite purulente e profonde: un segno indelebile di un dolore che nessuno dovrebbe mai conoscere.
Oggi Nino è al sicuro, ma il suo percorso di guarigione sarà lungo: non è solo il corpo a dover essere curato, ma anche l’anima. La L.I.D.A. di Olbia rinnova così un appello forte e accorato contro l’abbandono e il maltrattamento animale, ricordando che la storia di Nino non è un caso isolato: ogni giorno migliaia di animali subiscono violenze e negligenze inaccettabili.
“Il nostro rifugio non è solo un luogo di accoglienza, ma un faro di speranza,” spiegano i volontari. “Ogni cane e ogni gatto che accogliamo ha alle spalle un trauma, ma anche il diritto a una nuova vita. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti: della voce, del cuore e della solidarietà delle persone.” Chiunque voglia contribuire a restituire a Nino e agli altri animali del rifugio una vita dignitosa può sostenere l’associazione attraverso donazioni, volontariato o semplici condivisioni che aiutino a diffondere questa realtà.
Contatti: 333 4312878 – [email protected]
Come aiutarli: www.lidasezolbia.it/come-aiutarli
Spedizione aiuti: L.I.D.A. Sez. Olbia – Rifugio I Fratelli Minori – Via dei Cestai 26 – 07026 Olbia (SS)
Donazioni: www.lidasezolbia.it/donazioni
Codice Fiscale 5×1000: 01976050904

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