Tortolì. Basciu in una lettera ai cittadini fa chiarezza sulla Tares
Il commissario straordinario del Comune di Tortolì Vincenzo Basciu, scrive una lettera aperta ai cittadini per dare alcuni dettagli sulla Tares, la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti. Vi alleghiamo qui le sue parole, nelle quali si da spiegazione del perché

Tares
Il commissario straordinario del Comune di Tortolì Vincenzo Basciu, scrive una lettera aperta ai cittadini per dare alcuni dettagli sulla Tares, la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti. Vi alleghiamo qui le sue parole, nelle quali si da spiegazione del perché dei rincari, della possibilità di rateizzare gli importi e si preannunciano alcune novità, compresa una diminuzione degli oneri per la tassazione futura.
Cari cittadini,
giungono in questi giorni alle vostre case, gli avvisi di pagamento dell’ultima rata della TARES, la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti e per l’erogazione dei servizi ambientali prevista nel 2013. Quello appena trascorso è stato un anno molto difficile per chi ha dovuto pagare l’imposta ma anche per le amministrazioni comunali che sono state obbligate ad applicarla. Gli aumenti, infatti, discendono da una normativa statale particolarmente stringente e hanno colpito pesantemente le tasche dei contribuenti, in particolare le famiglie numerose, poiché il tributo è stato calcolata in misura direttamente proporzionale al numero dei componenti. La stangata per i cittadini è stata determinata inoltre, anche dall’obbligo per i Comuni, di coprire il 100% dei costi, che sono andati progressivamente crescendo nello sviluppo di un appalto risalente a più di 5 anni fa e divenuto particolarmente oneroso. A peggiorare la situazione poi, il vincolo ulteriore di un’imposta che non ha tenuto in considerazione le zone disagiate e il reddito delle famiglie. L’ondata di aumenti, in questo caso indiscriminati, ha colpito soprattutto le utenze domestiche mentre per le attività commerciali e professionali si è avuto un risultato diverso determinato anche dalle situazioni tariffarie precedenti, con rincari consistenti per alcuni casi e addirittura, delle contrazioni per altri.
Proprio in considerazione dell’entità di quest’ultima rata, per venire incontro alle singole situazioni di particolare difficoltà, l’amministrazione comunale potrà concordare con i singoli utenti un’ulteriore rateizzazione.
Dal 2014 la situazione dovrebbe cambiare: infatti, nel Comune di Tortolì è partito il nuovo appalto per la raccolta differenziata. Alcuni aggiustamenti del sistema di ritiro e l’esclusione di alcune voci contenute nel precedente capitolato, consentiranno se non interverranno altre novità dalla legislazione statale, una contrazione dei costi per circa 400 mila euro, e quindi permetteranno anche ai cittadini, di fare economia e al Comune di consentire una diminuzione della pressione fiscale in bolletta calcolabile in un 20% in meno che andrà prioritariamente a favore delle famiglie.
I cambiamenti del nuovo sistema del ritiro dei rifiuti porta a porta saranno oggetto di comunicazione dettagliata e una volta entrati a regime, potranno essere utili per migliorare ulteriormente il servizio e per ridefinire obiettivi e priorità su cui proseguire il rapporto di collaborazione d’idee e partecipazione del quale ringraziamo ogni singolo cittadino. Confidiamo in chi ha sempre contribuito con le buone prassi, le segnalazioni e i suggerimenti, a perfezionare la raccolta differenziata per avere una cittadina sempre più rispettosa dell’ambiente e quindi più pulita.

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Lo sapevate? Come si dice albicocca in sardo?

Una parola che in sardo fa sorridere (e arrossire) i più, non solo perché indica il famoso e ottimo frutto estivo. Scoprite perché.
Lo sapevate? Come si dice albicocca in sardo?
Una parola che in sardo fa sorridere (e arrossire) i più, non solo perché indica il famoso e ottimo frutto estivo. Scoprite perché.
Piricocu, frutto del desiderio (e non solo): quando l’albicocca in sardo fa arrossire più della frutta.
In sardo, specialmente nella variante campidanese, la parola che indica l’albicocca è talmente simpatica e carica di doppi sensi da far sorridere anche chi non ha mai messo piede in un frutteto. Stiamo parlando di “piricocu”, un termine che sì, descrive quel delizioso frutto estivo dalla polpa dolce e succosa, ma che nella lingua più ironica, tagliente e particolare del Mediterraneo, ha assunto significati ben più… stimolanti. Eh già, perché “piricocu” in sardo non si limita al cesto della frutta: può essere anche una bella ragazza (“Cussa picciocca esti unu bellu piricoccu”) e, per i più spinti, pure un modo allusivo e sfrontato per indicare l’organo femminile, specialmente se appartenente a una giovane e avvenente fanciulla. Insomma, la prossima volta che qualcuno vi offre unu “piricocu”, chiedete bene a cosa si riferisce: potrebbe essere una merenda o… un complimento ardito.

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