Il Lanusei espugna Monastir. Bene Bari Sardo e Villagrande.

Gianluca Mereu, portiere del Lotzorai.

Nel girone A di Promozione, il Lanusei di Francesco Loi supera anche l’esame Monastir Kosmoto: finisce 3 a 2 per gli ospiti ogliastrine trascinati da un super Piludu. Il bomber cagliaritano sigla una doppietta e mette lo zampino anche nella rete di Viani. Il vantaggio dalla seconda sale a +8. Si stabilisce al terzo posto il Tortolì di bomber Nieddu, ieri a secco, che supera al Fra Locci la Ferrini per 2 a 1. Sotto di una rete (Bonu al 29′) i locali ribaltano il risultato grazie al difensore Budoni (45′) e a Alessio D’Agostino (67′).

In Prima, tredicesimo risultato utile consecutivo per il Girasole di Tore Mereu: allo Sturrusè di Arzana finisce 2 a 1 per gli ospiti. Mereu e Giolitti portano il Girasole avanti di due gol, Ignazio Monni accorcia le distanze per l’Idolo al 75′. Pari (1-1) tra Baunese e Castor: Mura porta avanti i castoriani al 42′,  raggiunti nel finale dal gol di Nicolino Collu. Con una doppietta di Arialdo Angioni, il Bari Sardo liquida la Gemini Pirri (2-1). I bariesi salgono a 25 punti, assieme al Villagrande di mister Cannas vittorioso in casa contro il Triei (2-1). In vantaggio con Adriano “Gareth” Monni alla mezzora, i villagrandesi vengono raggiunti da N. Muggianu al 48′: ci pensa Bonicelli di testa al 70′ a regalare la vittoria ai locali. Vince anche il Cardedu (4-1) contro lo Jerzu del neo allenatore Piras. Mattatore dell’incontro Bibò Boi con una tripletta: di Aresu per il Cardedu e di Todde per il Cannonau, le altre reti del match. In settimana, ci sarà il recupero Idolo – Villasimius, match del 5 gennaio rinviato per maltempo. Per la squadra allenata da Simone Podda subito l’occasione di rifarsi dopo la sconfitta contro il Girasole, e avvicinarsi proprio alla squadra di Mereu e quindi al secondo posto.

In Seconda categoria (girone D), il Lotzorai di Gianluca Vincis blocca sul pari (1-1) la capolista Gennargentu Desulo: passano in vantaggio gli ospiti su rigore realizzato da Floris (7′); ci pensa il funambolo Lobina a ristabilire la parità, sempre dagli undici metri a dieci dal termine. Approfittano del passo falso della battistrada, il Seui (2 a 0 all’Ollolai) e il Loceri (3-0 contro la Tonarese) . Per il Seui a segno Moi e Deplano; per il Loceri gol di Pischedda, Jacopo Magari su rigore e tre a zero firmato Fanelli.  Cinquina dell’Ilbono (5-0) contro il Perdasdefogu: reti di Marras,  Cerina, Diego Manca e doppietta del solito Mameli. Bella vittoria anche per il Tertenia che supera di misura (1-0), sul proprio campo, l’Atzara, grazie al gol di Piroddi. Cade invece in casa il Talana opposto al Seulo 2010 (1-2): passano gli ospiti con Cardu in avvio, pareggio di Cristian Pira e nuovo e definitivo vantaggio seulese con Jacopo Boi al 36′.

Negli ultimi tempi si è fatto sempre più acceso il dibattito sul rapporto difficile tra amministrazioni locali e organizzatori di festival ed eventi culturali. In molti casi, gli ideatori di progetti culturali hanno denunciato una mancanza di sostegno, che talvolta li ha spinti a spostare le proprie iniziative altrove, alla ricerca di contesti più accoglienti. In altri casi, gli stessi amministratori non si sono presentati agli eventi, non hanno preso parte alle iniziative e sono rimasti distanti dal tessuto culturale che avrebbero dovuto promuovere. Questa distanza istituzionale, oltre a segnalare disinteresse, contribuisce a far sentire i progetti isolati e poco valorizzati.

Per riflettere su questo fenomeno abbiamo chiesto un parere a Giuditta Sireus, manager culturale e direttrice artistica del Club di Jane Austen Sardegna. Le sue parole sono state nette e le riportiamo integralmente:

«Esprimo una preoccupazione sempre più profonda verso quelle comunità che, in modo sistematico o silenzioso, non sostengono i progetti culturali e le iniziative culturali che nascono e crescono nei propri territori, salvo poi vederli riconosciuti, apprezzati e applauditi altrove», ha spiegato Sireus. «Un paradosso ormai diffuso, che colpisce molte realtà: progetti che trovano ascolto e valore lontano da casa, ma restano invisibili, ignorati o ostacolati proprio nei luoghi che dovrebbero esserne il primo nutrimento».

Secondo Sireus, la mancanza di sostegno non è mai neutra. Può assumere forme economiche, morali, istituzionali, ma anche semplicemente manifestarsi come assenza: un silenzio pesante che incide sulla vitalità dei territori e sulla possibilità stessa che la cultura continui a essere un motore di crescita. «La cultura non è un ornamento né un esercizio autoreferenziale — sottolinea —. È crescita collettiva, condivisione, apertura. È uno spazio comune che vive solo se viene attraversato, sostenuto, difeso».

Non sostenere ciò che nasce sul proprio territorio, aggiunge, significa rinunciare a una parte dell’identità collettiva. Ma rivendica anche la scelta della cosiddetta “barrosia”: restare, anche quando il contesto sembra ostile. «Rimanere non per rassegnazione, ma come dichiarazione di esistenza. Restare per continuare a seminare, per chi apprezza, per chi riconosce il valore di ciò che viene proposto. Restare per alimentare un disturbo positivo: accendere dibattito, stimolare confronto, creare possibilità di bellezza».

Un appello diretto, infine, agli amministratori pubblici: «Sostenere la cultura non è un gesto opzionale, né una concessione. È una responsabilità politica. Ogni assenza, ogni mancata partecipazione, è una scelta che produce conseguenze. Quando un progetto culturale viene lasciato solo, non perde solo chi lo porta avanti: perde l’intera comunità».

Le parole di Sireus tracciano un quadro chiaro e urgente: senza un sostegno consapevole e continuo, senza la presenza attiva di chi amministra e governa i territori, i progetti culturali rischiano di fiorire altrove, privando le comunità del proprio capitale creativo. Restare, seminare, sostenere: queste sono le parole chiave per trasformare la cultura in vero motore di crescita collettiva.