Aeroporto di Tortolì: un intervento chiarificatore
L’aeroporto di Tortolì continua ad essere al centro delle polemiche. In merito alla vicenda riceviamo e pubblichiamo l’intervento di uno dei proprietari dei terreni espropriati tempo addietro, il signor Antonio Cucca. Con una frequenza quasi regolare vengono pubblicati sulla

aeroporto tortolì-arbatax
L’aeroporto di Tortolì continua ad essere al centro delle polemiche. In merito alla vicenda riceviamo e pubblichiamo l’intervento di uno dei proprietari dei terreni espropriati tempo addietro, il signor Antonio Cucca.
Con una frequenza quasi regolare vengono pubblicati sulla stampa articoli riguardanti l’aeroporto di Tortolì: tutti ispirati dalla convinzione della sua necessaria riapertura, a parte qualche intervento isolato che ne ha contestato l’opportunità.
Non spetta a me entrare nel merito di tale operazione: so, comunque, che l’aeroporto di Tortolì è chiuso da circa tre anni (con brevi interruzioni di attività). Il sottoscritto però, interessato in quanto danneggiato da un esproprio di un suo terreno (acquisito alla pista aeroportuale) contro il quale il TAR SARDEGNA per ben due volte ne ha decretato la restituzione nel suo stato originale, vorrebbe intervenire per esternare alcune osservazioni critiche, finora tenute al di fuori degli interventi sulla stampa.
1) Per quale ragione il tecnico incaricato dalla GE.AR.TO. Spa ha certificato che “ tutte le aree espropriate… sono distanti dalla periferia di Tortolì mediamente 2 Km.” , quando ciò non corrisponde al vero? E poi per quale ragione ulteriore tale affermazione viene convalidata dal Responsabile del Procedimento dell’Assessorato ai trasporti?
2) Per quale motivo nessuno, partito politico o istituzione, si scandalizza del fatto che, contrariamente a ciò che vediamo, la Società GE.AR.TO. Spa non rispetta il pronunciamento della Commissione Europea (“Aiuto di Stato n. 491/2006”), secondo il quale fino al 2024 avrebbe dovuto “tenere l’aeroporto aperto tutto l’anno, interamente a sue spese e senza alcuna compensazione a carico del bilancio statale”? o anche: per quale motivo la RAS non ha proceduto alla revoca della concessione?
3) Qual è stato l’utilizzo di quei beni impropriamente espropriati (come la terra di pregio, l’alberatura, i blocchi di granito della casa esistente e buttata giù, ecc. ecc.)? Gli stessi fabbricati in eternit (cemento amianto) sono stati regolarmente smaltiti?
4) Il comune di Tortolì, attraverso i suoi Dirigenti, continuerà a ritenere nei suoi certificati di destinazione urbanistica di aree incluse nelle zone G.A. del P.G.R. che tali aree non sono soggette a Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica (con un indice di edificabilità di 1 mc/mq) e continuerà a parlare di generici “Piani Attuattivi”?
In conclusione, sembra che la volontà di sbloccare la pista sia solo apparente: parlare di tour operator russi o svizzeri è solo fumo negli occhi, quando nella realtà la procedura attivata dai funzionari della RAS si avvia ad un ennesima bocciatura.
Tutta la procedura seguita per l’ampliamento della pista ha dimostrato, come da ripetute sentenze del T.A.R., macroscopiche illegittimità. Anche le così dette stime richiamate dagli uffici regionali appaiono gravemente viziate e per alcuni aspetti incomprensibili. Ci sono stati tecnici che hanno omesso (per scelta o perché indotti in errore?) di rilevare che, sullo stesso intervento, la Regione ha indennizzato a prezzo quasi doppio rispetto ai loro “calcoli” sostenendo che non esistevano riferimenti di compra-vendita precedenti. Ci sono stati tecnici che hanno effettuato stime ignorando che l’area è urbanisticamente classificata “G aeroportuale” con un indice di edificazione di 1 Mc/Mq. Ci sono stati tecnici che hanno omesso di argomentare sull’obbligo del Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica esteso all’intera zona urbanistica e richiamando inesistenti inadempienze dei proprietari privati.
L’aeroporto di Tortolì è chiuso anche perché l’ENAC ha verificato rilevanti carenze operative. Limiti che non sarebbero dovuti esistere dopo la spesa di oltre 3 milioni di euro della Regione.
Dal momento che sono prossime le elezioni regionali 2014, non vorrei che anche questa volta qualche Assessore Regionale o aspirante Assessore, continui a promettere sblocchi miracolosi e illusori, come purtroppo è avvenuto nelle due occasioni in cui siamo stati ricevuti e ascoltati da due Assessori Regionali senza alcun esito positivo.
Mi auguro, infine, che la denuncia presentata, secondo la stampa, presso la Procura di Lanusei dall’ex Sindaco Lerede e dal consigliere regionale Stochino, possa essere discussa e chiarita nel più breve tempo possibile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA