Bruno Pilia

Spunta un nuovo nominativo tra i papabili per una candidatura alle prossime elezioni regionali. Si tratta  dell’ex presidente della defunta Provincia dell’Ogliastra che  ha trovato asilo politico nel Partito democratico.

Bruno Pilia, primario di Radiologia all’ospedale di Lanusei espulso di recente dal Centro democratico per  le sue posizioni riguardanti la soppressione degli enti intermedi, ora punterebbe ad uno scranno in Consiglio regionale con la nuova casacca.  Pilia, che ha preso la parola dal palco del teatro San Francesco, gremito di gente per l’inaugurazione della campagna elettorale delle regionali e il battesimo ufficiale di Francesca Barracciu alla guida del centrosinistra isolano,  e ha ringraziato la dirigenza del suo nuovo partito per averlo accolto.

L’ipotesi di una sua candidatura appare fondata soprattutto  se il ciclone giudiziario, che ha preso le mosse dall’indagine della Procura di Cagliari sui fondi ai gruppi regionali  dovesse abbattersi  sull’attuale consigliere Franco Sabatini , dato in pole position per un terzo mandato, e sulla stessa Barracciu. Con un rinvio a giudizio il cammino si farebbe decisamente più impervio per la compagine che ha voluto iniziare la campagna elettorale proprio dall’Ogliastra. Mentre per la candidata alla presidenza si profila la sostituzione con un esponente di spicco del mondo accademico (si fa il nome di Francesco Pigliaru che incontrerebbe anche il favore del futuro segretario Pd Matteo Renzi)  Pilia potrebbe rientrare in campo al posto di Sabatini.

Mimmo Lai, ex consigliere comunale, anch’egli tra i possibili candidati,  punterebbe  alla nuova lista per elezioni comunali a Tortolì. La seconda candidatura potrebbe essere quella del sindaco di Villagrande Giuseppe Loi che pure ha fatto registrare  la sua assenza all’iniziativa di lunedì.   Sul fronte del centrosinistra ancora non si sa cosa farà Sel mentre Sardegna Possibile, che fa capo alla candidata alla Presidenza Michela Murgia, ha già schierato un giovane  ingegnere tortoliese Luca Barrui.  Nel centrodestra le voci di una candidatura  del consigliere uscente di Forza Italia, Angelo Stochino, si rafforzano così come quelle dell’ex primo cittadino villagrandese  Piero Cannas che sarebbe impegnato in un derby all’ultimo voto contro Loi.

Retata in via Sassari: scoperto giro di prostituzione nel cuore della “zona rossa” di Cagliari.

Un’operazione condotta dalla squadra Mobile ha squarciato il velo su un’attività illecita che prosperava nel cuore pulsante di Cagliari, in pieno centro cittadino.

L’attenzione delle forze dell’ordine si è concentrata su un centro massaggi cinese di via Sassari, un locale che, dietro la facciata di servizi benessere, nascondeva un ben organizzato giro di prostituzione.

La scoperta della squadra Mobile di Cagliari è stata fatta in un locale nella centralissima via Sassari, un’area nevralgica della città, peraltro compresa nella “zona rossa” istituita per arginare i fenomeni di criminalità e degrado intorno a piazza del Carmine. Proprio in questa zona ad alta sorveglianza, gli agenti hanno messo fine a un’attività che alimentava il sottobosco del meretricio.

A far insospettire gli agenti è stato il continuo via vai di uomini a tutte le ore del giorno, compatibile con attività diverse da quelle dichiarate. Gli investigatori della Sezione Criminalità Diffusa hanno così deciso di effettuare un’ispezione a sorpresa, e l’esito ha confermato i loro sospetti. L’irruzione della squadra Mobile ha rivelato immediatamente la natura del centro: l’accesso ha infatti permesso di accertando la presenza all’interno dell’immobile di un centro massaggi, con alcune stanze occupate da clienti in flagrante.

Le conseguenze penali non si sono fatte attendere. La denuncia è scattata nei confronti di due donne cinesi: l’accusa è di sfruttamento della prostituzione e immigrazione clandestina. Le successive verifiche hanno consentito di raccogliere gravi indizi a carico di una delle due donne, identificata come la figura chiave nella gestione economica e logistica. Questa persona, infatti, fungeva da “cassiera” e si occupava dell’accoglienza dei clienti e della gestione dei pagamenti.

La seconda donna coinvolta, invece, è risultata priva di permessi di soggiorno: risultata irregolare sul territorio nazionale, è stata individuata come una delle donne dedite all’attività di “meretricio” all’interno della struttura, confermando che nel centro massaggi lavoravano delle prostitute.

Nel corso del controllo, gli agenti hanno compiuto un ritrovamento significativo. Nel corso del controllo è stato trovato un “tesoretto” in contanti, una somma consistente: ben 10.000 euro in contanti nascosti all’interno di un sottotetto realizzato in cartongesso. L’ingente somma è stata sequestrata come prova dei proventi illeciti. Non solo, le indagini hanno permesso di acquisire ulteriori elementi probatori, tra cui annunci pubblicati su siti specializzati riconducibili all’attività di prostituzione, che venivano utilizzati per attrarre la clientela. L’operazione della Questura di Cagliari segna un duro colpo a una delle sacche di degrado che l’Amministrazione sta cercando di bonificare nel centro storico.