Se in Sardegna c’è qualcuno che incarna fino in fondo il significato della parola “dedizione”, quella persona è Elena Pisu. Volontaria instancabile, madre, anima e motore dell’associazione Bau Club, Elena è una vera forza della natura, capace di portare avanti, da quasi due decenni, un impegno costante e totalizzante nella tutela degli animali.
Da 18 anni non si concede una vacanza, e basta guardare alla mole di lavoro che gestisce quotidianamente per capire perché: sotto la sua responsabilità ricadono strutture come l’Oasi Romeo di Serdiana, i canili di Ortacesus, Terralba, Villacidro e la Tana di Bau a Quartu Sant’Elena, storica realtà da lei difesa con tenacia quando rischiava la chiusura.
Ma Elena non è sola. Intorno a lei gravita una rete di volontari sardi – per la stragrande maggioranza donne – che reggono sulle proprie spalle un sistema quasi del tutto abbandonato dalle istituzioni. In un contesto come quello isolano, in cui il randagismo è una piaga endemica e gli strumenti pubblici sono spesso insufficienti o assenti, questi volontari diventano l’unico baluardo concreto tra la strada e una nuova possibilità di vita per migliaia di animali.
Elena è anche madre di Gabriele, 16 anni, ormai volontario anche lui: «Quando aveva sei anni ha raccolto il suo primo cane dalla strada, e ne era orgogliosissimo», racconta. Un’eredità morale che si tramanda con l’esempio, perché in casa Pisu si cresce con la consapevolezza che ogni essere vivente ha diritto a dignità, cure e amore.
Nel suo curriculum ci sono battaglie vinte e altre ancora in corso: campagne per la sterilizzazione dei cani da pastore, interventi di emergenza, lotte burocratiche e legali, e una presenza costante sui territori dove c’è bisogno. Ma mai un lamento, mai una resa. «Non c’è tempo per piangersi addosso», dice Elena. E infatti si va avanti, sempre, anche senza ferie, anche con la febbre, anche nei giorni di festa.
Perché in Sardegna – come in molte aree del Sud Italia – il salvataggio degli animali non conosce tregua, e chi ci mette il cuore lo fa senza chiedere nulla in cambio, se non la speranza di vedere quegli occhi impauriti tornare a brillare. E se oggi centinaia di cani e gatti hanno una seconda possibilità, è anche – e soprattutto – grazie a persone come Elena Pisu e al mondo silenzioso ma instancabile dei volontari sardi, che ogni giorno scelgono di combattere, con amore e coraggio, la battaglia per chi non ha voce.