Baunese e Loceri a punteggio pieno.

Maurizio Murru, capitano della Baunese.

Il Lanusei finalmente si sveglia e a farne le spese è il Carbonia, travolto per 5 a 1. Protagonista il gaucho Viani, autore di una doppietta. A segno anche Marco Boi, Piludu e Placentino. Mercoledì 9 ottobre appuntamento sempre al “Lixius”, turno di Coppa Italia contro il Su Planu, battuto ieri a Tortolì (2-1). I ragazzi di Murino viaggiano a punteggio pieno dopo tre gare. La partita contro i cagliaritani è stata difficile, risolta nella seconda frazione dalle zampate di Alessio D’Agostino e del solito Nieddu (4 gol in 3 gare) come decisive sono state le parate di Pischedda. Positivo, tra i tortoliesi, l’esordio dell’argentino Wajnsztejn.

In Prima, sale in vetta la Baunese, che liquida la pratica Triei (1-0) solo all’ultimo respiro con un rigore di Maurizio Murru. Decisivo il rigore procurato dal neo acquisto Ladu. Ringrazia Gabriele Boi il Barisardo, che con un goal in mischia (1-0) piega la resistenza dell’Orione. Al 90′ Cotza salva il risultato, parando il rigore del possibile pareggio ospite. Prima vittoria per la Castor a Capoterra (2-1), grazie all’ inzuccata di Paolo Nieddu e alla punizione di Secchi.

Al “San Paolo” di Cardedu, i locali superano 3 a 1 la Gemini. A segno Langiu (doppietta) e il solito Francesco Boi. A Villagrande, strappa un pareggio il Decimo (3-3). Non basta la doppietta di Montagna e la rete di capitan Loi. Ai locali mancano due clamorosi rigori non dati dal direttore di gara nel finale di gara. Altra sconfitta per il Girasole (0-2) in casa contro l’Halley. Perde anche l’Idolo allo “Sturrusè”, (0-3) contro il San Vito. Pesa per i locali, l’espulsione del portiere al 25′ e altre decisioni discutibili dell’arbitro. Pari (0-0) del Cannonau a Villasimius.

In Seconda, terza vittoria consecutiva del Loceri (3 a 0). Un autogoal, poi Fanelli e Magari, che sbaglia pure un rigore, abbattono l’Atzara. Il Tertenia ringrazia l’eterno Adriano Pani, che con un suo goal al 5′, supera il Perdasdefogu (1-0). Vince il Lotzorai (3-0) contro l’Ibono : a segno Sotgia, Lobina e Piras. Protagonista Mereu, che para un rigore agli ospiti. Il Seui pareggia 2 a 2 contro il Seulo (Deplano, Cocco). Pari anche per il Talana (1-1). Non basta ai locali il goal di Mattia Serra nel primo tempo, Floris su punizione pareggia per il Gennargentu (1-1).

Proseguono a Cagliari gli omaggi a Gigi Riva, eterno simbolo del calcio italiano e leggenda rossoblù. Stavolta il tributo arriva in uno dei luoghi più significativi per la memoria sportiva della città: l’area destinata a ospitare il nuovo stadio che porterà proprio il suo nome. A poche ore dal parere favorevole espresso dalla conferenza dei servizi in Regione sul progetto, un nuovo murale è sorto nei pressi della Unipol Domus, rendendo ancora più tangibile la presenza di “Rombo di Tuono” nella sua terra.

L’opera, firmata dall’artista Nicholas Bembo, ritrae Riva di spalle, con l’inconfondibile maglia bianca numero 11, il pallone stretto sotto il braccio e un bambino al suo fianco. Un’immagine potente e simbolica, che unisce passato e futuro, memoria e ispirazione. Il murale non è solo un ricordo, ma un invito alle nuove generazioni a seguire l’esempio di un uomo che ha saputo incarnare i valori dello sport, dell’umiltà e dell’amore per la propria terra.

«Per me un grande onore aver avuto la possibilità di ritrarre non solo un mito del calcio, ma una grande persona! Gigi Riva – ha scritto Bembo sui social – Vi aspetto numerosi a fare una foto con il mitico 11 del cuore», ha aggiunto, invitando cittadini e tifosi a vivere e condividere questo omaggio collettivo.

Scomparso a gennaio 2024, Gigi Riva continua a vivere nel cuore dei tifosi, della città e di tutta la Sardegna. Capocannoniere assoluto della Nazionale italiana e protagonista dello storico Scudetto del Cagliari nel 1969/70, Riva è oggi più che mai un simbolo identitario, celebrato in ogni gesto, in ogni colore, in ogni memoria collettiva.

Il murale di Bembo si aggiunge così ai tanti segni di affetto e riconoscenza che continuano a fiorire attorno alla figura del leggendario numero 11, in attesa che il nuovo stadio, a lui intitolato, diventi realtà. Un tempio del calcio che sorgerà là dove ora, tra cemento e pennellate, riecheggia ancora l’eco di un uomo che ha fatto la storia.