Infioratrici tortoliesi a Cagliari

Una domenica indimenticabile per il Gruppo Infioratrici Città di Tortolì, che in pieno centro cagliaritano, in Piazza Palazzo, ha creato una meravigliosa infiorata in onore di Papa Francesco, per la prima volta in visita nella capitale sarda. La delegazione del gruppo, composta da sette tortoliesi dalle mani d’oro, ha realizzato con sale, bacche e fiori di ogni tipo uno splendido ritratto della Madonna di Bonaria. Grandissima l’emozione per le infioratrici, che hanno fatto partire i lavori all’alba di sabato, per non arrivare in ritardo allo speciale appuntamento con il Pontefice.

Raccontano le organizzatrici: “Vedere il Papa da vicino e sapere di aver fatto, con le nostre mani e la nostra creatività, qualcosa per lui, è stata per noi tutte un’emozione fortissima. Speriamo che, nonostante la fretta e la folla, abbia notato la nostra infiorata. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno permesso di lavorare in serenità accogliendoci con calore, in particolare il signor Ledda, uno degli organizzatori, e Monsignor Pala. Inoltre, teniamo molto a ringraziare i cittadini tortoliesi che con offerte di denaro e fiori hanno reso possibile la creazione di questo speciale omaggio”. 

Lo sapevate? Come si dice albicocca in sardo?

Una parola che in sardo fa sorridere (e arrossire) i più, non solo perché indica il famoso e ottimo frutto estivo. Scoprite perché.

Piricocu, frutto del desiderio (e non solo): quando l’albicocca in sardo fa arrossire più della frutta.

In sardo, specialmente nella variante campidanese, la parola che indica l’albicocca è talmente simpatica e carica di doppi sensi da far sorridere anche chi non ha mai messo piede in un frutteto. Stiamo parlando di “piricocu”, un termine che sì, descrive quel delizioso frutto estivo dalla polpa dolce e succosa, ma che nella lingua più ironica, tagliente e particolare del Mediterraneo, ha assunto significati ben più… stimolanti. Eh già, perché “piricocu” in sardo non si limita al cesto della frutta: può essere anche una bella ragazza (“Cussa picciocca esti unu bellu piricoccu”) e, per i più spinti, pure un modo allusivo e sfrontato per indicare l’organo femminile, specialmente se appartenente a una giovane e avvenente fanciulla. Insomma, la prossima volta che qualcuno vi offre unu “piricocu”, chiedete bene a cosa si riferisce: potrebbe essere una merenda o… un complimento ardito.