Sport. Stefano Usala riparte dall’Arbatax.
Il bomber guiderà l’attacco della squadra di mister Giacobbe. Riparte con l’ FC Arbatax del suo amico Alberto Giacobbe, la carriera calcistica di Stefano Usala. Il “bomber triste”, è rientrato in Sardegna dopo sei anni di estero, con sua
Il bomber guiderà l’attacco della squadra di mister Giacobbe.
Riparte con l’ FC Arbatax del suo amico Alberto Giacobbe, la carriera calcistica di Stefano Usala. Il “bomber triste”, è rientrato in Sardegna dopo sei anni di estero, con sua moglie Alice e il piccolo Mac. La trattativa è stata estenuante, con il procuratore Alice Mclean che ha ceduto soltanto negli ultimi giorni di agosto alla proposta dei dirigenti biancoblu.
Stefano, un nuovo inizio…
Direi di si, e non vedo l’ora di iniziare il campionato. A distanza di sei anni dall’ ultima partita giocata in Ogliastra e proprio con la maglia biancoblu dell’Arbatax.
Ripercorriamo la tua carriera.
Sono cresciuto nella Castor, con l’esordio in prima squadra a 15 anni e contribuendo nella stagione 97/98 al ritorno in prima categoria dei granata, con nove goal segnati da centrocampista. Purtroppo in seguito mi ruppi i legamenti, rientrando a giocare nel 2001, in promozione con il Barisardo di mister Staffa. Per motivi di studio l’anno successivo finii al Sardara, contribuendo a suon di goal a due miracolose salvezze. Poi ho giocato nella Baunese, nel Tortolì e nell’ Arbatax.
Quale è stato il tuo gol più bello?
Sicuramente durante l’anno alla Baunese, al suo primo campionato in promozione: goal vittoria in rovesciata, allo scadere, contro l’Usinese. Goal pesante anche perché ha regalato la prima vittoria al Planedda.
Sei detentore di un insolito record. Ci spieghi di che si tratta?
Sono riuscito a vestire quattro maglie diverse nella stessa stagione. Dopo un primo anno al Tortolì con Senigagliesi, l’anno successivo con il cambio del mister sono nate le prime incomprensioni, così a novembre decisi di andare alla Castor. Dopo soltanto sei partite, lasciai i granata per sposare la causa dell’ Arbatax in terza categoria, passando prima per il Circolo “Lo sport è vita”, squadra amatoriale, come segno di riconoscenza a mister Cantelmi, una vera guida per me nelle giovanili.
Ora questa nuova sfida, dopo il rientro in Sardegna.
Sono rientrato lo scorso maggio, dopo sei anni e tre lavori diversi. Con la mia famiglia abbiamo preso casa a Cagliari. La scelta di rientrare in Sardegna è stata dettata soprattutto dalla voglia di far vivere a mio figlio la stessa infanzia spensierata vissuta da me.
Cosa ti aspetti da questa tua seconda avventura calcistica all’ Arbatax?
Le aspirazioni calcistiche per il momento sono indirizzate a dare una mano con la mia esperienza, poi a fine anno tireremo le somme. La squadra è un buon mix di giovani e giocatori esperti, un gruppo che può far molto bene. Il mister sembra molto motivato.

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