Strade come mulattiere: sterrate, senza marciapiedi, piene di buche e intransitabili per la maggior parte dell’anno. Via Emilio Lussu nel cuore del quartiere di Zinnias è una di queste. Nonostante gli abitanti abbiano pagato salatissimi oneri di urbanizzazione.

A nulla sono valse le lamentele e la lettera inviata mesi fa dai residenti all’amministrazione comunale, ad oggi, nulla è stato fatto per sistemare la trincea di via Lussu. Una via trafficata, oltre che da auto e moto, da tanti bambini che la percorrono in bicicletta.

“Dobbiamo fare i conti con continui disagi. In inverno ci sono le buche ed il fango e d’estate la polvere” racconta Matteo Gregorio, residente in Via Lussu. “Non posso neanche fare una passeggiata con mia figlia per paura di inciampare in qualche buca – prosegue Gregorio –  Io e la mia famiglia viviamo qui da sei anni, mio suocero da trentacinque, ed è sempre la stessa storia. Un anno fa abbiamo fatto i conti con le voragini dovute alla rottura di una tubatura. Oggi siamo punto e a capo, la strada sembra che possa cedere nuovamente da un momento all’altro”.

Neanche l’incidente accaduto lo scorso ottobre, quando in seguito al passaggio di un camion la strada cedette creando delle voragini che inghiottirono il veicolo, è valso a nulla: la via non è ancora asfaltata. Paolo Stochino, assessore comunale ai Lavori pubblici, conosce bene la situazione di questa e delle tante strade che a Tortolì si trovano nelle stesse condizioni ma le sue dichiarazioni non sono rassicuranti: “Il progetto esecutivo per asfaltare via Lussu esiste ma al momento per il Comune non è possibile spendere dei soldi. Abbiamo le mani legate”, fa sapere lapidario Stochino.

Intanto i residenti di via Emilio Lussu continuano a vivere tra mille disagi in nome della spending review.

Sardegna nella morsa del calore africano: in arrivo tre giorni roventi con temperature oltre i 40 gradi

Un’ondata di calore intensa e prolungata si appresta a colpire la Sardegna, proiettando l’intera isola in un’atmosfera rovente, tipica dei deserti nordafricani. A determinare il fenomeno è una vasta area di bassa pressione attualmente in movimento dalle coste del Portogallo verso la Spagna, che sta spingendo verso est un’imponente massa d’aria calda proveniente dal Nord Africa.

Il risultato è l’attivazione di una vera e propria “bolla sahariana” che, a partire dal pomeriggio di lunedì 24 giugno, investirà il territorio sardo in maniera progressiva e capillare. Secondo quanto riportato nell’avviso ufficiale diramato dalla Protezione Civile regionale, le giornate di martedì 25 e mercoledì 26 saranno caratterizzate da un aumento generalizzato delle temperature, con picchi che in diverse aree dell’isola potranno superare agevolmente i 40, se non addirittura i 41 gradi.

Le prime zone interessate saranno i settori meridionali e orientali, tradizionalmente più esposti alle correnti calde in risalita dal Sahara, ma il fenomeno si estenderà rapidamente verso le aree interne e settentrionali, coinvolgendo l’intero territorio regionale entro la metà della settimana. L’allerta riguarda in modo particolare le zone lontane dalle coste, dove l’effetto mitigante del mare sarà meno avvertibile e il caldo potrà raggiungere livelli critici. Le autorità raccomandano massima prudenza, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione, e invitano ad evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore centrali della giornata, a mantenere un’adeguata idratazione e a limitare le attività fisiche all’aperto. Si tratta del primo vero episodio di caldo estremo della stagione estiva, e tutto lascia pensare che potrebbe non essere l’ultimo: l’estate 2025, secondo molti meteorologi, sarà ancora una volta segnata da lunghi periodi di alta pressione africana e da valori termici ben oltre la norma.