Daniele Salerno va al Fonni, Angioni torna a Bari Sardo.

Mario Todde, nuovo giocatore del Cannonau Jerzu.

A pochi giorni dall’ inizio ufficiale della stagione, si inizia con la Coppa Italia il primo settembre, il Tortolì saluta Daniele Salerno. Il bomber, inseguito anche dal Villagrande e dal Cardedu, raggiunge Cristian Ferreli al Fonni. I rossoblù di Roberto Ibba corrono al riparo assicurandosi le prestazioni dell’ estroso Lugas, ex Club S.Paolo e S.Elia. In porta si punta sul duo Piroddi – Pischedda, mentre in avanti la certezza si chiama Nieddu. Preso anche il difensore Tomas Ruscitti, argentino come Wajnsztejn. Alessandro Murreli dovrebbe lasciare i rossoblù, mentre sicuro di restare è il fratello Stefano.

Il Lanusei prende il portiere Ganadu e conferma Serra, Deplano, Pistis e Lotto. Centra il colpo Cordeddu, attaccante di spessore che andrà a potenziare ancora di più l’ attacco di mister Loi, formato dal tandem Viani – Piludu.

Il Barisardo di Guerriero, persi Luca Mameli e Todde, si consola con i rientri di Arialdo Angioni, Stefano Pischedda e Carlo Ferreli, gli acquisti di Savoca, Usai e la conferma di Boi. L’attaccante Roberto Mura finisce alla Castor. I granata ingaggiano anche il portiere Caussi, mentre in panchina siederà Pietro Capozzi.

Simone Criscuolo è il nuovo portiere del Girasole, si giocherà il posto con Farinola. L’Idolo piazza il colpo con Matteo Arras. L’esterno offensivo raggiunge il fratello Mauro alla corte di mister Podda. Finisce ad Arzana anche Davide Arras. Svanisce del tutto il sogno della Baunese di avere Maurizio Mucaria, il giocatore resta a Lotzorai. A Villagrande si tratta il ritorno di Roberto Murgioni, ex Ussana.

Massimiliano Scattu e Cristian Serra vanno al Loceri, che insegue anche Giampaolo Usai, mentre lascia il calcio il portierone Raffaele Concas. A Lotzorai potrebbe rimettersi le scarpe da gioco Chicco Lombardo, ora direttore sportivo.

C’è una Sardegna che resiste al tempo, che non dimentica le proprie radici e continua a custodire saperi antichi con la stessa cura di un tesoro. È questa la Sardegna raccontata dal giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, che ha condiviso la sua esperienza in un’azienda agricola con agriturismo nel cuore del Sulcis: Sogno Sulcitano.

Qui, a conquistare subito l’attenzione, è Nerina, ultrasettantenne instancabile che ogni giorno, dall’alba al tramonto, lavora con dedizione in un forno che ha 250 anni di storia. Con mani esperte e gesti tramandati da generazioni, impasta grani antichi coltivati direttamente dall’azienda per dare vita a pane fragrante, fregula – “la migliore mai assaggiata fino ad ora”, scrive Ranucci – fettuccine e dolci che non sono semplici ricette, ma vere opere d’arte capaci di racchiudere sapori perduti.

Nerina non ha mai preso un aereo. Ha scelto di restare saldamente ancorata al suo mondo, fatto di forno caldo, terra e tradizioni. Una vita semplice e straordinaria, nella quale però non manca la passione per la lettura, che coltiva con la stessa intensità della sua arte in cucina.

Il racconto di Ranucci è un omaggio a quella Sardegna che non cede all’omologazione, ma continua a custodire le proprie radici, trasformandole in un’esperienza sensoriale unica, da assaporare e da tramandare.