Tre ori, due argenti e un bronzo il bottino della squadra ogliastrina che dal 14 al 16 giugno è stata protagonista della manifestazione sportiva.

Al “Meeting open head Master” di Olbia, organizzato dalla lega nuoto Uisp, hanno partecipato oltre 400 atleti provenienti da tutta Italia. Tra questi c’erano anche undici nuotatori dell’ASD Tortoli Nuota. Protagonista assoluto, Tonino Vitiello, categoria Master50, che ha portato a casa due ori nei 50 e 100 metri a farfalla e un argento nei 100 stile libero. Medaglia d’oro anche per Luigi Tamponi Master55 nei 50 metri a farfalla mentre il bronzo nei 50 metri dorso è andato al master35 Paolo Montenora.

Il campione Tonino Vitiello esulta. “Sono molto felice. E’ stata una competizione molto bella, ci siamo divertiti e abbiamo cercato tutti di dare il nostro meglio. Purtroppo – spiega Vitiello – per un soffio le nostre ragazze non hanno preso la medaglia ma sono state come sempre fortissime”.

Il mister Antonio Arena ringrazia i suoi atleti dal profilo Facebook: “Complimenti per le medaglie ottenute – si legge nella pagina web- sono molto orgoglioso di tutti voi. Alle inossidabili Claudia Schirru e Tiziana Comida, che avrebbero voluto vincere anche loro una medaglia, basti la consapevolezza di valere tanto. Sono dei veri pilastri della squadra. Un pensiero anche alle persone che mancavano e con le quali abbiamo condiviso momenti, allenamenti, chiacchiere e risate”.

La stessa tenacia dimostrata in vasca gli atleti della squadra la mostrano anche nella lotta intrapresa per la riapertura della loro piscina, chiusa ormai da mesi. “Ci auguriamo – afferma l’atleta tortoliese – di trovare una soluzione. Da parte nostra c’è tutta la buona volontà e speriamo di arrivare ad un accordo con l’amministrazione comunale. La speranza è quella di riaprire al più presto la struttura. Per il momento proseguiamo ad allenarci a Loceri.”

Campioni senza piscina, dunque. Perchè gli atleti e le atlete dell’ASD Tortolì Nuota si allenano da mesi nella piscina comunale del centro vicino. Lo scorso marzo la struttura di via Turati venne chiusa per l’impossibilità da parte dei soci di continuare a sostenere le spese di gestione. Il problema da allora è al vaglio dell’amministrazione comunale. Anche la scorsa settimana l’argomento è stato al centro di una riunione della giunta. Tra le varie soluzioni l’ipotesi di una permuta dell’impianto.

Un’atmosfera intima e vibrante ha avvolto ieri il Conservatorio di Cagliari durante il concerto di Patty Pravo, icona intramontabile della musica italiana, che ha scelto il capoluogo sardo come tappa del suo tour. Ma prima ancora che le luci si abbassassero e la voce inconfondibile di Nicoletta Strambelli riempisse la sala, un messaggio è stato diffuso al pubblico: niente telefoni, niente foto o video durante lo spettacolo.

Patty Pravo a Cagliari, foto condivisa dalla cantante

Un appello semplice, ma potente. Un invito a scollegarsi dai dispositivi per connettersi davvero con la musica, con l’artista, con l’emozione del momento. E Patty Pravo, che da sempre ama il contatto diretto con il suo pubblico, ha scelto di unirsi a quella sempre più ampia schiera di artisti che chiedono rispetto per il presente, per il tempo condiviso, per lo spazio sacro del live.

Il gesto, ormai sempre più diffuso, riaccende una riflessione necessaria: i telefoni durante i concerti sono diventati una distrazione costante, per chi guarda ma anche per chi ascolta. Trovarsi davanti qualcuno che filma per interi minuti, con lo schermo sollevato sopra la testa, spezza la magia e impone agli altri spettatori un filtro digitale tra sé e la scena.

Eppure, nonostante il fastidio diffuso, non riusciamo a farne a meno. È il riflesso di un’epoca in cui l’esperienza non sembra esistere davvero se non è documentata. Ma cosa perdiamo nel frattempo? Forse proprio l’essenza dell’evento: la musica, la voce, le emozioni in presa diretta.

Quella di Patty Pravo, dunque, non è una semplice richiesta tecnica, ma un atto d’amore per la musica e per il pubblico: “Godetevi l’attimo”, sembra dire, “perché è unico e irripetibile”. Un invito prezioso, soprattutto in tempi in cui la memoria viene affidata più allo storage del telefono che al cuore.