Castor-Monastir: Marongiu e compagni piegati dal gol di Perra.

I sostenitori della Castor

Ci sono voluti i tempi supplementari per decretare la regina del girone B di prima categoria. Il Monastir ha superato la Castor di misura per una rete a zero. Il gol al 100′ minuto di Perra ha spezzato l’equilibrio della gara tra Monastir e Castor, regalando il salto di categoria ai ragazzi di mister Cossa. Il pubblico era quello delle grandi occasioni. Al comunale di Villaputzu la partita ha avuto un avvio lento con le due squadre partite al piccolo trotto.

La prima occasione è della Castor. Il folletto Marongiu al 10′ su punizione impegnato Pili in una facile parata. Risponde Farris per il Monastir. Al 15′ Pistis impegna severamente il numero uno dei tortoliesi, la risposta di Masia è da campione. Sul corner seguente svetta Cau di testa, libera sulla linea Melis.

La partita si fa vibrante, il direttore di gara Nehir tiene a lungo i cartellini nel taschino. La Kosmoto è più vivace in questa fase e ci prova più volte con il numero dieci Isoni ma Masia è sempre attento. Al 38′ un batti e ribatti in area tortoliese viene risolto da una spazzata sulla linea da Fabietto Piras. Sul capovolgimento di fronte, per pochissimo la Castor non passa. Deviazione maldestra del numero sei del Monastir su incursione di Devigus, palla che sfiora la traversa a portiere battuto. Il primo tempo si chiude con una punizione di Mirko Marongiu senza esito.

Sempre il numero 10 granata, uno dei migliori in campo, scalda le mani a Pili al 53′. Il mister del Monastir richiama in panchina Pistis al posto di Cardia, mentre bomber Ladu entra al posto di Locci nella Castor. Dopo una fase di stallo, la partita si riaccende negli ultimi venti minuti. All’86’ Masia risponde alla grande su un tiro a botta sicura di Cardia. Ancora lo stesso numero quindici della Kosmoto incorna di testa sul corner seguente. Masia si supera. Novanta minuti non sono bastati, si va ai supplementari.

Subito un brivido in area granata. Masia esce a vuoto, ci prova Cardia ma sbaglia. All’ 8′ minuto del primo tempo supplementare la svolta. Perra raccoglie una palla vagante al limite dell’area e con un rasoterra centra l’angolino basso alle spalle del portiere della Castor. Scoppia l’entusiasmo dei numerosi sostenitori dei cagliaritani. La reazione dei tortoliesi è immediata. Incursione di Marongiu sul cui tiro Pili si salva con l’ausilio del palo. Ma la difesa del Monastir spazza via il pericolo. Due minuti dopo Masia devia in corner una conclusione ravvicinata di Farris. Sul calcio d’angolo seguente Daniele Poddesu sfiora ancora il raddoppio.

Nel secondo tempo supplementare gli schemi ormai latitano e la Castor cerca disperatamente il goal del pareggio. Al 109′ Fabietto Piras, su cross di Cattide, spedisce alto di testa. Poco dopo Oscar Cau spreca il colpo del ko. A dieci minuti dalla fine insiste ancora la squadra allenata da Bebo Lai. Prima il brasiliano Wallace e poi il solito Marongiu impegnano Pili. Ancora Cau a due minuti dalla fine, con la  Castor in nove uomini per le espulsioni di Erriu e Gibo e semina lo scompiglio in area granata e sul suo tiro cross Mascia arriva in ritardo all’appuntamento con il gol.

Ultima emozione, il direttore di gara chiude la contesa. Monastir in promozione e Castor che si giocherà domenica prossima la possibilità di accesso ai triangolari play off nel derby con il Villagrande al Zinnias. Per i cagliaritani i migliori sono stati Poddesu, Cau e Cardia, mentre per i castoriani da segnalare le prestazioni di Masia, Marongiu ed Erriu.

Nello spareggio play out, sempre del girone B di prima categoria, cade il Cardedu in casa contro la Ferrini Quartu (0-1). I ragazzi di mister Boi, sotto di un goal, non sono riusciti a riacciuffare il pareggio, fallendo anche un rigore con Doneddu allo scadere del tempo. I cagliaritani restano in prima categoria mentre gli ogliastrini dovranno affrontare altre due sfide per sperare nel mantenimento della categoria.

Dopo ventitré anni di attività, il Marina Cafè Noir, storico festival di letteratura, musica e cultura popolare, annuncia l’addio a Cagliari. La decisione, comunicata dall’Associazione Culturale Chourmo, segna la fine di un capitolo importante per la vita culturale cittadina: dal 2003 il festival aveva trasformato piazze e quartieri in luoghi d’incontro, dibattito e partecipazione.

Nato nel cuore del quartiere Marina, il festival si è caratterizzato per la sua natura popolare e accessibile, capace di coinvolgere migliaia di persone ogni anno e di portare in città scrittori, musicisti e artisti nazionali e internazionali. Negli anni ha contribuito a rivitalizzare spazi urbani e a costruire una comunità culturale trasversale, riconosciuta anche fuori dall’isola.

Tuttavia, spiegano gli organizzatori, il rapporto con l’amministrazione comunale si sarebbe progressivamente deteriorato. «È venuta meno la percezione di essere considerati una risorsa per la città», scrivono. «La burocrazia non è stata più un semplice ostacolo operativo, ma uno strumento contraddittorio e incomprensibile che ha reso impossibile programmare e lavorare con continuità».

Tra i nodi indicati: ritardi nell’assegnazione degli spazi e dei contributi, sostegno economico giudicato insufficiente rispetto alla complessità del progetto, difficoltà nei processi autorizzativi e mancanza di un supporto logistico adeguato. Elementi che, nel corso del tempo, hanno finito per pesare più della passione e dell’impegno.

Il Marina Cafè Noir rivendica però di non voler aprire alcun conflitto politico. «Non cerchiamo corsie preferenziali, solo il riconoscimento del valore di un festival gratuito, costruito in strada, capace di avvicinare al libro e alla cultura chi altrimenti non si avvicinerebbe». La scelta non nasce dunque da polemiche personali, precisano, ma dalla consapevolezza di non poter più lavorare «in condizioni dignitose e sostenibili».

Quel che è certo è che il festival non si ferma. La sua storia proseguirà altrove, in un’altra città ancora da svelare. «Un certo nomadismo fa parte della nostra identità. Marina Cafè Noir continuerà, ma non a Cagliari. A breve diremo dove». Intanto, dal pubblico, continuano a arrivare messaggi di sostegno, affetto e riconoscenza. Segno di quanto forte sia stata, in oltre due decenni, la presenza del festival nel tessuto culturale cittadino.