Si è svolta lunedì mattina, nella spiaggia della Capannina ad Arbatax, la prima giornata dedicata alla Festa dell’Albero, una pregevole iniziativa orchestrata dal Centro di Educazione Ambientale in collaborazione con l’Ente Foreste, l’assessorato all’Ambiente del Comune di Tortolì e la Provincia Ogliastra. La Festa dell’Albero è un progetto educativo che mira alla sensibilizzazione dei più piccoli ai temi ambientali, sull’importanza del patrimonio arboreo e la tutela delle biodiversità .

A dare il via alla manifestazione sono stati gli alunni della quinta elementare dell’Istituto Comprensivo Numero 2 di Tortolì; prima della posa a dimora degli alberi, gli uomini del Corpo Forestale hanno tenuto una lezione didattica sulla flora nell’ecosistema della spiaggia, sull’importanza delle piante autoctone che la popolano, e la loro funzione protettiva nei confronti dell’ambiente e delle comunità che abitano l’arenile.

La Festa dell’Albero prevede la piantumazione di oltre 250 piante (donate dall’Ente Foreste per questa importante iniziativa) tra Ginepro, Lentisco e Pino, tutti esemplari parte dell’habitat della spiaggia della Capannina. Nella mattinata di lunedì, i bambini hanno partecipato entusiasti al progetto e si sono cimentati a piantare i primi cinquanta Ginepri rossi.

Soddisfatto anche il responsabile del Centro di Educazione Ambientale, Alberto Sardanu, che spera che tale manifestazione si ripeta anche il prossimo anno: “è stata una giornata che difficilmente i bambini dimenticheranno – ha affermato – ognuno di loro, ha piantato il suo piccolo alberello,  del quale si prenderà cura negli anni a venire.”

La Festa dell’Albero coinvolgerà nei prossimi giorni anche gli alunni delle quinte elementari dell’Istituto Comprensivo N.1 di Tortolì e gli alunni dei paesi limitrofi di Girasole, Lotzorai e Bari Sardo.

Una fotografia suggestiva, che sembra uscita da un film fantasy, arriva dal cuore della Gallura e ci ricorda, ancora una volta, quanto la natura sarda sia maestra nel creare opere d’arte senza tempo. A pochi passi da Aggius, nella collina di Monte Longu, si staglia una enorme roccia di granito che, grazie all’azione combinata di vento e millenni, ha assunto una forma sorprendente: quella di un teschio umano.

Foto di Graziano Vannini

L’incredibile scatto porta la firma di Graziano Vannini, che è riuscito a catturare con rara sensibilità la potenza simbolica di questo volto di pietra. La formazione si trova nella suggestiva Valle della Luna — nota anche come Piana dei Grandi Sassi — un’area dominata da rocce granitiche modellate nel tempo e da un’atmosfera quasi irreale, che ha reso questo luogo celebre anche come rifugio degli hippie negli anni ’70 e ’80.

Ma Monte Longu non è solo natura scolpita: tra le sue alture si trovano anche i resti archeologici del nuraghe Monti Longu, testimoni dell’antichissima storia dell’isola. Un luogo dove mito, geologia e memoria si intrecciano in un silenzio eterno. Una visita qui significa immergersi in uno scenario lunare, dove ogni roccia racconta una storia e ogni tramonto tinge di mistero le sagome scolpite dal tempo. E chissà quanti altri volti, animali o creature immaginarie si nascondono ancora tra le pieghe granitiche di questa terra antica.