Tortolì: l’Associazione Culturale Eliconie Eventi ( rappresentata dalle tre tortoliesi Elisabetta Usala, Monica Cabiddu e Michela Girardi) e l’Accademia del Musical George Gershwin diretta da Massimiliano Melis si incontrano per rendere onore a Cole Porter. Nella serata del 28 luglio alle 21.30, infatti, le due associazioni apriranno le porte dell’ex Blocchiera di Tortolí, per regalare al pubblico la possibilità di conoscere il jazzista, l’autore, ma soprattutto l’uomo, che per decenni ha incantato le platee di tutto il mondo con i propri brani. L’artista, noto al grande pubblico per il suo stile sofisticato ed elegante, rivivrà attraverso il sassofono di Gianpriamo Incollu, il pianoforte di Beatrice Ubaldi e la voce di Arianna Melis, che incanteranno il pubblico riproponendo brani tratti dal ricchissimo repertorio prodotto dell’artista statunitense e dal film a lui dedicato nel 2004.

Gli attori Tiziana Murino e Antonio Ghironi invece, accompagneranno i presenti all’interno dell’affascinante vita del musicista, attraverso alcuni dialoghi che ne ripercorreranno idealmente le vicissitudini. Una vita travagliata e avventurosa, fatta di successi, amore, viaggi. Un bagaglio d’esperienze che hanno reso la musica del jazzista Porter, un mix perfetto di sensazioni, brividi ed emozioni. Tutte sensazioni che le due Associazioni (di questo siamo sicuri) riusciranno a trasmettere al meglio attraverso il talento dei cinque artisti, che presteranno i propri strumenti e le proprie ugole per dar vita a uno spettacolo indimenticabile. Noi non mancheremo.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.