Cessu! Ancora oggi se per caso mi capita di vedere dei cuscinetti a sfera mi tornano alla mente un sacco di ricordi d’infanzia. Le “rolliane”, come le chiamavamo noi, servivano a costruire is carruceddos, i carretti di legno con cui giocavamo da bambini! Le migliori erano quelle da officina, ma noi, veri maestri del riciclaggio, ci accontentavamo anche di quelle delle vecchie lavatrici, ovviamente se ancora in buon stato! Le riconoscevi dal rumore: accostavi la ruotina all’orecchio e con un colpetto al cerchio azionavi il congegno; se sibilava era andata, ma se il meccanismo scorreva morbido, allora, si poteva utilizzare. Trascorrevamo ore davanti a casa a costruire i “carruceddi”: quattro tavolette, cuscinetti a sfera, una strada in pendenza e tanto sangue freddo! Posizionavamo i bolidi sul ciglio dell’erta in attesa del segnale di partenza di chi rimaneva giù a controllare che la strada fosse libera. Al via ci lanciavamo impavidi dalla discesa e solo se “usciva macchina” ci ricordavamo di non avere i freni, se non il carro armato delle scarpe prima, le calze poi e, infine, i calcagni. Sangue e dolore costavano i giochi di allora! Dopo pranzo guardavamo “Wicky Races” e le “Simpatiche canaglie” e di pomeriggio uscivamo di casa con la vana promessa alle nostre madri di rientrare prima di cena. Ci immaginavamo anche noi al volante di una Ford cabriolè come Alfa Alfa o della “Vettura Numero 00” di Dick Dastardly e Muttley. Unghie nere, ginocchia sbucciate, Carrera sdruciti, sporchi di sangue e i compiti ancora da fare! Chi aveva il coraggio di rientrare a casa? Meglio un’altra discesa…

Tutte queste emozioni si potranno rivivere sabato 28 luglio 2012 a Elini dove L’Associazione Sportivo Dilettantistica “La Sfrisata” presenta la II Edizione della Corsa dei Carretti. Alle 15.00 ci sarà la competizione riservata ai bambini mentre alle 18.00 quella per gli adulti. Il percorso di gara sarà di 1100 m, lungo Strada Provinciale 23 che collega Arzana a Elini. Alle ore 21.00 si terrà la cerimonia di premiazione e in seguito inizierà la Festa della Birra, della Sangria e della Salsiccia, con la musica di Mirko Dee & Sten Ph from Radio Rama.

Info e regolamento: www.la sfrisiata.it

pagina facebook: “lasfrisiata”

Email: [email protected]

Tel. (Pierpaolo): 3394735281

Proseguono a Cagliari gli omaggi a Gigi Riva, eterno simbolo del calcio italiano e leggenda rossoblù. Stavolta il tributo arriva in uno dei luoghi più significativi per la memoria sportiva della città: l’area destinata a ospitare il nuovo stadio che porterà proprio il suo nome. A poche ore dal parere favorevole espresso dalla conferenza dei servizi in Regione sul progetto, un nuovo murale è sorto nei pressi della Unipol Domus, rendendo ancora più tangibile la presenza di “Rombo di Tuono” nella sua terra.

L’opera, firmata dall’artista Nicholas Bembo, ritrae Riva di spalle, con l’inconfondibile maglia bianca numero 11, il pallone stretto sotto il braccio e un bambino al suo fianco. Un’immagine potente e simbolica, che unisce passato e futuro, memoria e ispirazione. Il murale non è solo un ricordo, ma un invito alle nuove generazioni a seguire l’esempio di un uomo che ha saputo incarnare i valori dello sport, dell’umiltà e dell’amore per la propria terra.

«Per me un grande onore aver avuto la possibilità di ritrarre non solo un mito del calcio, ma una grande persona! Gigi Riva – ha scritto Bembo sui social – Vi aspetto numerosi a fare una foto con il mitico 11 del cuore», ha aggiunto, invitando cittadini e tifosi a vivere e condividere questo omaggio collettivo.

Scomparso a gennaio 2024, Gigi Riva continua a vivere nel cuore dei tifosi, della città e di tutta la Sardegna. Capocannoniere assoluto della Nazionale italiana e protagonista dello storico Scudetto del Cagliari nel 1969/70, Riva è oggi più che mai un simbolo identitario, celebrato in ogni gesto, in ogni colore, in ogni memoria collettiva.

Il murale di Bembo si aggiunge così ai tanti segni di affetto e riconoscenza che continuano a fiorire attorno alla figura del leggendario numero 11, in attesa che il nuovo stadio, a lui intitolato, diventi realtà. Un tempio del calcio che sorgerà là dove ora, tra cemento e pennellate, riecheggia ancora l’eco di un uomo che ha fatto la storia.