Prenderanno il via questo sabato a Elini i festeggiamenti in onore della Beata Vergine del Monte del Carmelo. Cinque giorni di festa animeranno la piazza del paese e il parco dove è situata la chiesa campestre dedicata alla Santa. Le celebrazioni quest’anno avranno un significato particolare perché saranno le prime dopo la scomparsa di don Pietro Vinante, deceduto l’aprile scorso all’età di novant’anni. Il sacerdote trentino, infatti, era molto legato a questa ricorrenza, tanto da prender parte ogni anno, nonostante l’età avanzata, al pellegrinaggio attraverso il ripido cammino che conduce alla chiesetta rurale.

La mattina di sabato 16 luglio la processione partirà come di consuetudine alle sei dal paese per arrivare al Carmine intorno alle otto. Durante il tragitto la Madonna, portata in spalla dai giovani del paese, e scortata dalla statua di San Mauro, sarà accompagnata dal tradizionale rosario in sardo e dal suono delle launeddas. Dopo la Santa Messa verrà offerto il tipico dolce della festa e in seguito canti e balli intratterranno i fedeli davanti al sagrato del santuario e così anche la mattina del giorno seguente. Nel pomeriggio il simulacro della Vergine verrà riportato a Elini e la sera si esibiranno davanti alla parrocchia il Gruppo Mini Folk Su Cramu e il Gruppo Musicale Ballos. Lunedì 16 i devoti porteranno la Madonna in processione per le vie del paese e la sera sarà tutta dedicata ai balli sardi eseguiti dal fisarmonicista Alessandro Podda.

La festa proseguirà anche la settimana successiva: sabato 21 si esibiranno i maestri di ballo Fabrizio e Lucy con la loro Scuola di Ballo e domenica 22, al mattino verrà fatta l’ultima processione , al pomeriggio gare e giochi di intrattenimento per bambini e la sera sarà la volta del Gruppo Sonadores Vanni Masala.

PROGRAMMA SU CRAMU 2012

SABATO 14 LUGLIO

Ore 6:00 Partenza della processione “De sa Bidda a su Cramu”, accompagnata dal suonatore di launeddas Alessandro Podda.

Ore 8:00 Celebrazione della Santa Messa nella Chiesa del Parco Carmine;

DOPO LA MESSA

“Su Cumbidu” offerto dagli Obrieri;

“Su Ballu De S’Essia e Missa” con il fisarmonicista Alessandro Podda;

Ore 18:00 Balli Sardi presso il Parco Carmine con il fisarmonicista Alessandro Podda;

DOMENICA 15 LUGLIO

Ore 10:00 Processione attorno al Santuario del Carmine e Celebrazione della Santa Messa;

DOPO LA MESSA

Distribuzione de “Su durci de sa Madonna”;

“Su ballu de S’Essia e Missa” con il fisarmonicista Alessandro Podda;

DI POMERIGGIO

Balli Sardi presso il Parco Carmine di Elini con il fisarmonicista Alessandro Podda;

Ore 18:30 Partenza della Processione de su Cramu a sa Idda accompagnata dal suonatore di Launeddas Alessandro Podda e dal Gruppo Mini Folk Su Cramu;

Ore 20:00 ESIBIZIONE DEL GRUPPO MINI FOLK SU CRAMU DI ELINI;

Ore 22:00 Spettacolo folk con il Gruppo Musicale Ballos.

LUNEDI’ 16 LUGLIO

Ore 10:00 Processione votiva in paese e celebrazione della Santa Messa;

Ore 17:00 Serata folk con la fisarmonica di Alessandro Podda;

Ore 22:00 Balli Sardi in piazza con il fisarmonicista Alessandro Podda;

SABATO 21 LUGLIO

Ore 20:00 Serata danzante con Fabrizio e Lucy e Scuola di Ballo;

DOMENICA 22 LUGLIO

Ore 10:00 Processione votiva in paese e celebrazione della Sant Messa nella Chiesa parrocchiale San Gavino;

Ore 17:00 Gare e giochi di intrattenimento per bambini;

Ore 22:00 Serata folk con il Gruppo Sonadores Vanni Masala.

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Valerio Saba aveva 28 anni. Era un ragazzo timido, di quelli che si coprono la bocca quando sorridono, come se anche la gioia dovesse chiedere permesso. Viveva a Guspini, nel sud della Sardegna, e si svegliava all’alba per lavorare nei mercati. Una vita semplice, silenziosa, spezzata da una delle accuse più infamanti che possano colpire un essere umano.

La sua storia, raccontata da Roberto Saviano, inizia nei primi giorni di gennaio 2023. Un giorno qualunque, finché il telefono di Valerio comincia a vibrare senza sosta: notifiche, messaggi, insulti. Accuse. Valerio non capisce cosa stia succedendo. In poche ore diventa il bersaglio di un “call-out”, una denuncia pubblica senza prove e senza processo. La chiamano giustizia rapida. In realtà è squadrismo digitale.

Tutto nasce da un post sui social. Un uomo scrive che qualcuno avrebbe tentato di adescare suo figlio, un bambino di sette anni. Racconta di essere andato dai carabinieri, senza trovare nessuno in caserma. Decide allora di affidarsi ai social. Da lì parte la caccia.

Viene descritta un’auto. Poi viene indicata. Poi fotografata. Infine viene pubblicata la targa. Un altro padre interviene: «Si è denudato davanti a mio figlio». Poco dopo un altro ancora: «Anche davanti a mia figlia, una bambina di 11 anni». Le accuse si moltiplicano, si rafforzano a vicenda, diventano “verità” solo perché ripetute.

Le voci arrivano fino alla sorella di Valerio. Poi a sua madre, che lo chiama e gli chiede: «Bambino, ricordami il numero della targa». In quell’istante Valerio capisce che il veleno è entrato in casa. È tutto falso. In quei giorni lui non era nemmeno in paese. Il GPS dell’auto lo dimostra. Ma la verità non corre veloce quanto l’odio.

Valerio non ha strumenti per difendersi. Contro l’accusa più atroce — fare del male ai bambini — non esiste una difesa pubblica efficace. Il marchio resta, anche quando è falso. E vivere così diventa insopportabile. Valerio è innocente. E si impicca.

Prima scrive a sua madre: «Ciao mamma, scusami per tutto e per le poche parole, ma ti voglio un mondo di bene, sei la migliore». Poi invia un ultimo messaggio: il PIN del bancomat. Per lasciarle i pochi soldi che aveva risparmiato. La Procura apre un’indagine su alcuni protagonisti della gogna mediatica. Ma Valerio non tornerà. La gogna non è giustizia. È violenza che si traveste da moralità. Non cerca la verità. Cerca vittime.