Da questa settimana è attivo ad Ilbono lo Sportello della Lingua Sarda, facente parte del progetto “Fainas a Cumone” della provincia di Nuoro. Il giorno di apertura, stabilito in accordo con l’amministrazione comunale di Ilbono, è il martedì. L’ufficio, presso la Biblioteca Comunale, osserverà il seguente orario: dalle 15.15 alle 18.15. L’obiettivo dello sportello linguistico sarà quello di promuovere iniziative atte a valorizzare la lingua sarda nel territorio e negli uffici comunali, tramite una serie di attività di tipo formativo e culturale ( convegni, seminari, corsi di lingua sarda etc), rivolte ad un’utenza adulta e attività ludiche e di apprendimento per i più piccoli. Tutte le iniziative dello sportello verranno pubblicizzate nei prossimi giorni nel sito del Comune di Ilbono http://www.comune.ilbono.og.it/og/

C’è una Sardegna che resiste al tempo, che non dimentica le proprie radici e continua a custodire saperi antichi con la stessa cura di un tesoro. È questa la Sardegna raccontata dal giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, che ha condiviso la sua esperienza in un’azienda agricola con agriturismo nel cuore del Sulcis: Sogno Sulcitano.

Qui, a conquistare subito l’attenzione, è Nerina, ultrasettantenne instancabile che ogni giorno, dall’alba al tramonto, lavora con dedizione in un forno che ha 250 anni di storia. Con mani esperte e gesti tramandati da generazioni, impasta grani antichi coltivati direttamente dall’azienda per dare vita a pane fragrante, fregula – “la migliore mai assaggiata fino ad ora”, scrive Ranucci – fettuccine e dolci che non sono semplici ricette, ma vere opere d’arte capaci di racchiudere sapori perduti.

Nerina non ha mai preso un aereo. Ha scelto di restare saldamente ancorata al suo mondo, fatto di forno caldo, terra e tradizioni. Una vita semplice e straordinaria, nella quale però non manca la passione per la lettura, che coltiva con la stessa intensità della sua arte in cucina.

Il racconto di Ranucci è un omaggio a quella Sardegna che non cede all’omologazione, ma continua a custodire le proprie radici, trasformandole in un’esperienza sensoriale unica, da assaporare e da tramandare.