In un suggestivo scenario di festa popolare si è svolta a Santa Maria Navarrese, la seconda edizione de “Sa Oppedda ‘e Oro”, organizzata dall’associazione “Estate Navarrese” e riservata ai produttori di Baunei e Santa Maria Navarrese.

Nel parco antistante la chiesetta dell’Assunta e gli ulivi secolari, i turisti hanno potuto degustare e giudicare i vini in concorso, messi a disposizione dai 18 produttori locali. Gli improvvisati sommelier, della giuria popolare, hanno assegnato il primo posto alla cantina di Sergio Fanni; al secondo posto Il produttore Cesare Riccardi e al terzo, Antonio Secci, entrambi di Santa Maria Navarrese. La giuria di esperti, coordinata dall’enologo della cantina di Tortolì Massimo Fancello, ha assegnato il primo posto a Salvatore Tuveri, viticultore di Santa Maria Navarrese.

Il comitato organizzatore, col contributo di amici e simpatizzanti, e alla disponibilità di don Sabatini, hanno allestito gli stand nel sagrato della chiesetta, dove venivano offerti ottimi assaggi di formaggio pecorino, salsiccia, pane carasau e ovviamente l’ottimo vino. I turisti assaggiatori dei vini davano la loro preferenza con un voto, nei banchetti allestiti dall’organizzazione.

Molto apprezzato il coro Montesantu di Baunei, diretto da Giampriamo Incollu, che si è esibito con canzoni tradizionali sarde.
Una cornice di visitatori e turisti entusiasti ha partecipato alla festa fino a tarda sera, facendosi coinvolgere nei balli tradizionali sardi.

Grande emozione a San Giovanni di Sinis per la liberazione di due tartarughe marine Caretta caretta, finalmente pronte a tornare al loro ambiente naturale dopo settimane, e in alcuni casi mesi, di cure attente e amorevoli. Vederle scivolare nell’acqua cristallina del mare è stato come assistere a un piccolo miracolo, un momento di gioia pura per chi ha seguito il loro percorso di recupero passo dopo passo.

Manuela Fa, che ha immortalato l’evento con delle bellissime fotografie, ha commentato con profondità: “Ogni volta mi ritrovo a riflettere sulla nostra responsabilità: su quanto spesso, senza rendercene conto, siamo noi la causa delle ferite, delle difficoltà e dei pericoli che queste creature devono affrontare. Forse non possiamo cambiare tutto, ma qualcosa sì.”

Le tartarughe marine Caretta caretta affrontano quotidianamente minacce causate dall’uomo: rifiuti in mare, reti da pesca abbandonate, collisioni con imbarcazioni. Il lavoro del Centro di Recupero del Sinis diventa così fondamentale non solo per salvare gli esemplari in difficoltà, ma anche per sensibilizzare la comunità sul rispetto e la tutela del mare e dei suoi abitanti.

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