Le Torri di Bologna: tutto ciò che c’è da sapere su questi simboli di potere e memoria storica

Il fascino delle torri di Bologna è duplice: da un lato parlano di rivalità familiari e lotte politiche, dall’altro offrono uno sguardo privilegiato sul tempo, un richiamo verticale verso la storia.
Nel cuore dell’Emilia-Romagna, Bologna s’innalza tra portici infiniti, antiche università e sapori intensi. Ma tra le sue meraviglie più affascinanti spiccano le torri medievali, vere e proprie sentinelle di pietra che raccontano la storia di una città fiera, ricca e combattiva. Le più celebri, la Torre degli Asinelli e la Garisenda, svettano nel centro storico e sono il simbolo per eccellenza di Bologna.
Nel Medioevo, tra il XII e il XIII secolo, Bologna era una città in fermento. Nobili famiglie costruivano torri per affermare il proprio potere, la propria ricchezza e anche per difendersi dai nemici. Si stima che in quel periodo la città potesse contare su oltre 100 torri, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “la città delle torri”.
Queste costruzioni avevano funzioni multiple: militari, abitative e simboliche. Erano spesso edificate in muratura su una base massiccia e si sviluppavano in altezza con spazi angusti e scale ripide, accessibili solo dall’interno.
Le due torri più conosciute sono oggi l’emblema di Bologna:
Torre degli Asinelli: costruita tra il 1109 e il 1119 dalla famiglia Asinelli, è alta circa 97 metri ed è visitabile. Salendo i quasi 500 gradini in legno, si gode una vista mozzafiato sulla città e sulle colline circostanti.
Torre Garisenda: più bassa ma altrettanto affascinante, è alta circa 48 metri e oggi pende in modo vistoso a causa di un cedimento del terreno. Dante Alighieri stesso la menzionò nella Divina Commedia, sottolineando la sua inclinazione impressionante.
Nella cultura popolare bolognese, le torri sono spesso avvolte da leggende e superstizioni. Una delle più note è il divieto, per gli studenti universitari, di salire sulla Torre degli Asinelli prima della laurea: porterebbe sfortuna.
Oggi, le torri rappresentano anche un legame con la storia dell’architettura urbana: poche città hanno conservato così tante testimonianze verticali del proprio passato.
Oltre alle due torri principali, Bologna conserva altre torri medievali, come la Torre Prendiparte, oggi trasformata in una residenza d’epoca, o la Torre Azzoguidi, che fa parte del cosiddetto “gruppo delle torri gentilizie”.
Il fascino delle torri di Bologna è duplice: da un lato parlano di rivalità familiari e lotte politiche, dall’altro offrono uno sguardo privilegiato sul tempo, un richiamo verticale verso la storia.

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