Le Due Torri di Bologna: simboli verticali di una città medievale

Le Due Torri non sono solo uno dei simboli più iconici della città, ma anche una delle testimonianze più spettacolari del suo glorioso passato medievale. Oggi vi raccontiamo la loro storia
Nel cuore di Bologna, tra i tetti rossi e le strade acciottolate del centro storico, si innalzano verso il cielo due guardiani di pietra, slanciate e antiche: la Torre degli Asinelli e la Torre Garisenda. Le Due Torri non sono solo uno dei simboli più iconici della città, ma anche una delle testimonianze più spettacolari del suo glorioso passato medievale.
Nel XII e XIII secolo, Bologna era una delle città più dinamiche e popolose d’Europa. Durante questo periodo fiorì la costruzione di torri private da parte delle famiglie nobili: si dice che ne esistessero oltre 100, usate come dimostrazione di potere, come fortificazioni difensive e, in alcuni casi, come vere e proprie abitazioni verticali.
Le Due Torri sono tra le poche sopravvissute a questo periodo d’oro. Situate all’incrocio tra le antiche vie Emilia e San Vitale, un tempo punto di snodo per i commerci e i pellegrinaggi, oggi sono un punto di riferimento per chiunque metta piede nel centro cittadino.
Alta 97,2 metri, la Torre degli Asinelli è la più alta torre pendente medievale in Italia e una delle più alte d’Europa. Fu costruita tra il 1109 e il 1119 dalla famiglia Asinelli, probabilmente come dimostrazione di prestigio.
Oggi è aperta al pubblico e offre una delle viste panoramiche più spettacolari su Bologna: salendo i suoi 498 gradini in legno (non per i deboli di cuore!), si arriva in cima a un punto d’osservazione che abbraccia i tetti rossi, i colli bolognesi e, nelle giornate limpide, perfino le Alpi.
Accanto alla sorella maggiore si trova la Torre Garisenda, alta oggi 47 metri (originariamente era più alta, ma fu abbassata nel XIV secolo per problemi di stabilità). La sua pendenza accentuata la rende ancora più suggestiva e le valse perfino una citazione da Dante Alighieri, che la menziona nella Divina Commedia (Inferno, XXXI):
“Come la Garisenda a guardar sotto,
da canto che ella è soprachinata…”
Oggi la Garisenda è chiusa al pubblico per motivi di sicurezza, ma la sua presenza rimane fortemente evocativa. È l’immagine perfetta del tempo che passa e della sfida continua tra l’uomo e la gravità.
Le Due Torri non sono solo monumenti: sono icone culturali. Compaiono nei loghi, nelle leggende, nei racconti popolari. Una di queste narra che uno studente universitario non dovrebbe mai salire sulla Torre degli Asinelli prima della laurea, altrimenti rischierebbe di non laurearsi mai!
Oggi restano visibili solo una ventina delle torri medievali di Bologna, ma le Due Torri rappresentano tutte le altre, diventando il simbolo tangibile della Bologna delle origini, quella fiera, verticale, ricca di ambizioni e di bellezza.

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