Piazza di Porta Ravegnana, un tuffo nel cuore medievale di Bologna

Durante il Medioevo, la Piazza vibrava di attività. Un mercato vitale si svolgeva tra le sue pietre, dove mercanti offrivano una vasta gamma di merci, dai tessuti ai mobili e alle pentole. L'eco delle loro voci risuona ancora oggi, richiamando l'immagine di una piazza vivace e pulsante di vita e commercio.
Nel cuore di Bologna si cela un tesoro di storia e architettura che risale al Medioevo: le possenti mura che una volta cingevano e proteggevano la città. Queste possenti strutture murarie costituivano una difesa contro gli attacchi esterni e definivano i confini dell’antica Bologna. Un vero e proprio cerchio di pietra eretto nel Duecento: le mura si stagliavano con maestosità fino ai primi anni del Novecento, quando furono parzialmente demolite per fare spazio ai grandi Viali che ancora oggi circondano il cuore pulsante della città.
Per i bolognesi, i viali non sono semplicemente strade. Sono le arterie vitali che li collegano e li guidano verso il cuore del centro. E cosa li guida? Le Porte.
Dodici porte che una volta erano l’accesso principale alla città murata. Ciascuna dotata di un ponte levatoio per superare il fossato esterno. Queste porte costituiscono ancora oggi un punto di riferimento per l’orientamento e l’identità della città.
La Piazza di Porta Ravegnana, nel cuore di questa città vibrante, è un eloquente testimone di questa connessione. Un tuffo nel passato medievale, la piazza incarna l’anima di Bologna con le sue tradizioni radicate, il commercio fiorente e l’architettura affascinante che racconta la storia di secoli di vita bolognese.
L’antica Porta Ravegnana, da cui la piazza trae il nome, era la via d’accesso alla città per chi proveniva da Ravenna. Un crocevia che un tempo era noto come il “Trivio di porta Ravegnana”, ha gradualmente guadagnato l’importanza di una piazza grazie all’intervento del Comune di Bologna che acquistò terreni e demolì case, aprendo le porte a nuove opportunità.
Durante il Medioevo, la Piazza vibrava di attività. Un mercato vitale si svolgeva tra le sue pietre, dove mercanti offrivano una vasta gamma di merci, dai tessuti ai mobili e alle pentole. L’eco delle loro voci risuona ancora oggi, richiamando l’immagine di una piazza vivace e pulsante di vita e commercio. Questo era un luogo di incontro e scambio che alimentava la crescita culturale ed economica di Bologna.
La Piazza di Porta Ravegnana è stata anche un rifugio spirituale. La Croce dei Santi Apostoli ed Evangelisti, parte di un antico rituale di protezione, sorgeva fieramente in questa piazza. Sebbene ora risieda nella basilica di San Petronio, il suo significato storico e spirituale perdura, un ponte tra passato e presente.
La piazza custodisce gioielli architettonici e artistiche icone. Le Torri Asinelli e Garisenda, con le loro forme slanciate e imponenti, rappresentano l’essenza di Bologna e la sua storia millenaria. Una statua del XVII secolo raffigurante San Petronio sovrintende alla piazza, portando con sé un senso di devozione e connessione con il passato religioso della città.
Oltre alle torri e alle statue, la Piazza di Porta Ravegnana è circondata da altre strutture che completano il ritratto affascinante di questo luogo. La chiesa dei Santi Bartolomeo e Gaetano, con il suo design architettonico accattivante, aggiunge una dimensione spirituale al contesto. Il palazzo degli Strazzaroli, antica dimora dell’Arte dei Drappieri, racconta la storia economica e sociale di Bologna.
In chiusura, la Piazza di Porta Ravegnana va oltre la sua funzione di semplice spazio urbano. È una finestra aperta sul passato, un connettore tra tradizioni, commerci e spiritualità che si intrecciano nella trama di Bologna. Percorrendo questa piazza, si può percepire il palpito del cuore medievale di Bologna e ammirare l’evoluzione di una città che custodisce gelosamente il suo patrimonio attraverso il fluire del tempo.

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