Monumenti bolognesi. La storia della Torre dell’Orologio che domina Piazza Maggiore
Ancora oggi, l'enorme orologio meccanico, collocato sulla facciata della Torre nel 1444, cattura l'attenzione dei visitatori. La meridiana posta sulla Torre dell'Arengo aveva il compito di segnare le ore diurne e, soprattutto, il mezzogiorno, da cui venivano tarati tutti gli altri orologi della città
Nella vivace Piazza Maggiore di Bologna, sorge imponente la Torre Accursi, conosciuta anche come la Torre dell’Orologio. Questo monumento è senza dubbio uno dei più notevoli della piazza e del centro cittadino, e finalmente è di nuovo aperto al pubblico. Il pregio del Palazzo che la circonda, il complesso meccanismo dell’orologio e le incredibili viste panoramiche che offre, la rendono un luogo unico.
Il suo nome deriva dall’originario proprietario, Accursio, un illustre giurista fiorentino che giunse a Bologna per studiare legge. Egli decise di costruire una grande residenza per sé, comprendente anche una scuola con un portico rivolto verso la piazza e una maestosa torre in un angolo.
La torre venne poi inglobata nella residenza di Accursio ma poco dopo la sua morte, il Comune acquistò la proprietà. Con la vendita della casa, il nome degli Accursi sarebbe rimasto solo come denominazione del futuro municipio di Bologna.
Ancora oggi, l’enorme orologio meccanico, collocato sulla facciata della Torre nel 1444, cattura l’attenzione dei visitatori. La meridiana posta sulla Torre aveva il compito di segnare le ore diurne e, soprattutto, il mezzogiorno, da cui venivano tarati tutti gli altri orologi della città. A partire dal 1451 iniziò a scandire anche le ore notturne.
Curiosità: per far spazio al nuovo orologio, la vecchia torre fu leggermente rialzata e completata con una torre di dimensioni più contenute.
Un intervento di restauro significativo dell’intero palazzo, eseguito tra il 1885 e il 1887 da Raffaele Faccioli, portò alla rimozione del parapetto rinascimentale a pilastrini dalla torre. Al suo posto fu costruita una fascia di mattoni, considerata più adeguata all’aspetto complessivo rinnovato del palazzo, che ora esibisce uno stile medievale ritrovato. In effetti, il porticato sotto al palazzo è relativamente recente.
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