Lo sapevate? Il mascherone del ghetto di Bologna era una fontana…di vino!

Scopri la storia di come una famiglia apriva i rubinetti e annaffiava il popolo di vino attraverso il mascherone in pietra, una tradizione unica nel suo genere che ha lasciato il segno nella storia di Bologna
Per entrare nel ghetto di Bologna, uno dei luoghi storici più affascinanti della città, si deve attraversare il voltone di palazzo Malvasia. Ma ciò che cattura l’attenzione di molti è il mascherone in pietra con la bocca aperta, situato all’ingresso. Ciò che pochi sanno è che questa bocca era in realtà una fontana… di vino!
Sì, hai letto bene. In tempi ormai passati, la famiglia che abitava il palazzo aveva la tradizione di aprire i rubinetti del mascherone in alcune occasioni speciali e annaffiare letteralmente il popolo con il prezioso nettare. Non c’è da meravigliarsi se immaginiamo la ressa di persone che si radunavano sotto il mascherone, ansiose di assaporare il vino che sgorgava dalla sua bocca.
Questa curiosa tradizione ha radici antiche e rappresenta una parte importante della storia e della cultura di Bologna. Nonostante oggi il mascherone non versi più vino, la sua presenza è ancora un ricordo vivo di un tempo passato, in cui il vino era un simbolo di generosità e condivisione.
Il mascherone della fontana di vino è diventato un’icona del ghetto di Bologna, un luogo che racconta storie di comunità, di tradizioni e di valori condivisi. È un esempio affascinante di come la cultura e la storia di una città si intrecciano in modi sorprendenti e creano un’esperienza unica per i visitatori.
Se ti trovi a Bologna, non perdere l’opportunità di attraversare il voltone di palazzo Malvasia e di ammirare da vicino il mascherone della fontana di vino. Una tappa imperdibile per immergerti nella storia e nella tradizione di questa affascinante città italiana.

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